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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

🇮🇹 AMICI INUTILI 🇵🇹 AMIGOS INÚTEIS


🇮🇹 AMICI INUTILI

(testo e video in 🇮🇹 italiano)

Una riflessione per la XXIII Domenica del Tempo Comune C (4-9-2022)

> Lc 14,25-33 (Portare la propria croce)

I.

Una grande impresa internazionale aveva lanciato un concorso per il posto di CEO Chief Executive Officer (Amministratore Delegato), al quale parteciparono migliaia di professionisti di tutto il mondo. Alla fine dopo aver superato selezioni rigidissime, risultarono come migliori due concorrenti che avevano ottenuto entrambi il massimo dei voti. Dovendo sceglierne uno solo, i membri del consiglio di amministrazione chiamarono i due per un’intervista e dissero loro: “La nostra azienda possiede informazioni molto sensibili e noi abbiamo bisogno di un CEO di totale fiducia che sappia mantenere il segreto assoluto e non venda le nostre informazioni alla concorrenza, perché ciò causerebbe il fallimento dell’impresa con un impatto devastante non solo sugli azionisti ma anche sulle migliaia di impiegati che perderebbero il posto di lavoro. Quindi abbiamo bisogno di qualcuno che sia totalmente fedele all’azienda, non si lasci corrompere e non ci tradisca mai. Sappiamo però che entrambi siete persone molto religiose e questo è un impedimento, in quanto noi vogliamo qualcuno dedicato esclusivamente al lavoro e la nostra filosofia aziendale non ci permette di avere come capi persone che credono in Dio, che pregano e vanno in chiesa. Pertanto chi di voi sarà disposto a rinnegare la fede e fare pubblicamente professione di ateismo nel momento della cerimonia di insediamento, sarà scelto come CEO. Vi diamo tre giorni di tempo per pensarci prima di darci una risposta”. Il primo dei due quando tornò a casa ne parlò con la moglie e i figli, e tutti furono subito d’accordo che dovesse rinnegasse la fede per il “bene della famiglia”, in quanto con l’impiego di CEO avrebbero potuto comprare una casa nuova, avere un’eccellente assicurazione sulla salute e sulla vita, i figli avrebbero potuto studiare nei migliori college del paese, etc. etc. Anche il secondo ne parlò in famiglia, loro però pur dispiaciuti per tutto quello che avrebbero perso, concordarono che non poteva rinnegare la sua fede e quindi avrebbe dovuto rinunciare al posto di CEO.

II.

Prima di concludere la storia, vorrei chiedere a ciascuno di voi, ma rispondete dentro di voi, non vorrei avere sorprese raccapriccianti: “Se foste al posto dei due concorrenti, quale scelta fareste? Quella del primo o del secondo?”

Gesù nel Vangelo di oggi ci dice: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo».

Gesù avanza una pretesa molto grande, vuole stare al primo posto, non vuole essere un’opzione tra le altre, ma l’opzione più importante. Questo non vuol dire che non dobbiamo amare il padre, la madre, i figli e la vita. Significa che dobbiamo amare tutti loro grandemente e Dio ancora di più. Qui Gesù parla di addizione e non di sottrazione: non si tratta di diminuire l’amore verso i familiari ma di aumentare l’amore verso Dio.

Amare “di più” non significa “al posto di…”, non viene tolto nulla all’amore verso gli altri anzi l’amore verso loro aumenterà, perché saremo innestati direttamente nella fonte dell’amore che è Dio.

Nell’eventualità che la famiglia o le opzioni di vita diventino un ostacolo al nostro amore incondizionato verso Dio, come il caso del primo concorrente della storia, ecco che bisogna avere l’ardito di fare delle scelte coraggiose. Come quelle che hanno fatto e stanno facendo ancora molti martiri della fede in varie parti del mondo.

III.

Il vangelo di oggi ci dice ancora che «una folla numerosa andava con Gesù». Gesù quindi era un “influencer” con molti “followers”.

Io ricordo che appena era uscito Facebook in Italia (nel 2008), poco dopo essermi iscritto avevo già 5000 amici e non potevo accettare le migliaia di altre richieste di amicizia, perché come sapete il limite di amici in Fb è di 5000. Dopo alcuni anni però vedendo che solo poche centinaia di amici interagivano davvero con me, decisi di eliminare quelli che Facebook definisce “amici inutili”, cioè coloro che ti hanno chiesto l’amicizia e non ti hanno mai messo un like, un commento, un tag e ne eliminai circa 3500.

Anche Gesù ha voluto fare un pulizia degli “amici inutili” tra la folla numerosa che andava con Lui: «Egli si voltò e disse loro … Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo». Infatti a Gesù non interessava avere tanti “followers” ma che poi non sono disposti a amarlo sopra tutto e tutti e non vogliono caricare la croce.

Sarà che anche noi saremo stati cancellati come gli “amici inutili” dal “Profilo” di Gesù, e non ce ne siamo accorti? Che se ne fa Gesù di noi se noi diciamo solo a parole che siamo suoi seguaci e poi non lo mettiamo al primo posto e non vogliamo portare la nostra croce?

Siamo disposti a fare scelte coraggiose per il Signore o siamo come quel primo concorrente che non si è fatto nessuno scrupolo di rinnegare la sua fede?

IV.

Concludiamo allora la storia dei due concorrenti.

Tre giorni dopo i due si presentarono davanti al consiglio di amministrazione e il primo disse: “Io ho rinunciato alla fede in Dio e sono pronto a fare pubblicamente la mia dichiarazione di ateismo”. E il secondo disse: “Io invece, non posso e non voglio rinnegare Dio, pertanto vi saluto e me ne vado”. Essi allora dissero a quest’ultimo: “il posto di CEO è tuo”. Il primo però si ribellò dicendo: “Ma come, io ho rinunciato alla fede come voi mi avete chiesto, perché non scegliete me?”. “Proprio per questo” gli risposero: “Se è stato così facile per te tradire Dio, chissà con quanta più facilità tradirai anche noi che siamo molto meno di Dio”.


(La musica di sottofondo del video è “Back to Life” di Giovanni Allevi)



🇵🇹 AMIGOS INÚTEIS

(texto e vídeo em 🇵🇹 português)

Uma reflexão para o XXIII Domingo do Tempo Comum C (4-9-2022)

> Lc 14:25-33 (Carregar a cruz)

I.

Uma grande empresa internacional tinha lançado um concurso para o cargo de CEO (Director Executivo), no qual participaram milhares de profissionais de todo o mundo. No final, depois de passarem selecções muito rigorosas, dois concorrentes emergiram como os melhores pois tinham ambos obtido as melhores classificações. Tendo de escolher apenas um deles, os membros do conselho convocaram os dois para uma entrevista e disseram-lhes: "A nossa empresa tem informações muito sensíveis e precisamos de um CEO de total confiança que possa manter sigilo absoluto e não vender as nossas informações aos concorrentes, porque isso levaria a empresa à falência com um impacto devastador não só para os accionistas mas também para os milhares de empregados que perderiam os seus empregos. Portanto, precisamos de alguém que seja totalmente leal à empresa, não se deixe corromper e nunca nos traia. No entanto, sabemos que ambos são pessoas muito religiosas e isto é um impedimento, porque queremos alguém que se dedique exclusivamente ao trabalho e a nossa filosofia empresarial não nos permite ter como chefes pessoas que acreditam em Deus, que rezam e vão à igreja. Portanto, aquele de vós que estiver dispostos a renunciar à sua fé e a fazer uma profissão pública de ateísmo no momento da cerimónia de posse, será escolhido como CEO. Damos-vos três dias para pensar no assunto antes de nos dar uma resposta". O primeiro dos dois quando regressou a casa conversou com a sua esposa e filhos, e todos concordaram imediatamente que ele deveria renunciar à sua fé pelo "bem da família", uma vez que com o cargo de Director Executivo poderiam comprar uma nova casa, ter um excelente seguro de saúde e de vida, as crianças poderiam estudar nas melhores faculdades do país, etc., etc. O segundo também falou com a família sobre o assunto, mas eles, embora lamentando tudo o que iriam perder, concordaram que ele não podia negar a sua fé e que, portanto, teria de desistir do cargo de CEO.

II.

Antes de concluir a história, gostaria de perguntar a cada um de vós, mas respondendo dentro de vós, não gostaria de ter nenhuma surpresa horrível: "Se estivésseis no lugar dos dois concorrentes, que escolha fareis? A do primeiro ou do segundo"?

Jesus diz-nos no Evangelho de hoje: "Se alguém vem ter comigo e não me ama mais do que ama o seu pai, mãe, esposa, filhos, irmãos, irmãs, e até a sua própria vida, não pode ser meu discípulo".

Jesus faz uma grande reivindicação, ele quer ser o primeiro, não quer ser uma opção entre outras, mas a opção mais importante. Isto não significa que não devemos amar o pai, a mãe, os filhos e a vida. Significa que devemos amá-los a todos muito e a Deus ainda mais. Aqui Jesus fala de adição e não de subtracção: não é uma questão de diminuir o amor para com os membros da família, mas de aumentar o amor para com Deus.

Amar "mais" não significa "no lugar de...", nada é retirado do amor para com os outros; pelo contrário, o amor para com eles aumentará, porque seremos enxertados directamente na fonte do amor que é Deus.

No caso das opções familiares ou de vida se tornarem um obstáculo ao nosso amor incondicional por Deus, como foi o caso do primeiro concorrente da história que contamos, aqui devemos ter a força de fazer escolhas corajosas. Como aqueles que muitos mártires da fé fizeram e continuam a fazer em várias partes do mundo.

III.

O evangelho de hoje diz-nos novamente que "uma grande multidão foi com Jesus". Jesus era, portanto, um "influencer” com muitos “folllowers”.

Lembro-me que assim que o Facebook saiu em Itália (em 2008), pouco depois da minha entrada já tinha 5000 amigos e não podia aceitar os milhares de outros pedidos de amizade, porque como sabem o limite de amigos em Fb é de 5000. Após alguns anos, porém, vendo que apenas algumas centenas de amigos interagiam realmente comigo, decidi eliminar os que o Facebook chama de "amigos inúteis", ou seja, aqueles que pediram a amizade e nunca colocaram um like, um comentário ou um tag, e assim eliminei cerca de 3500 deles.

Jesus também quis fazer uma varredura limpa dos "amigos inúteis" entre a grande multidão que ia com Ele: "Ele voltou-se e disse-lhes ... Aquele que não carrega a sua cruz e vem atrás de mim, não pode ser meu discípulo". De facto, Jesus não estava interessado em ter muitos “followers” (seguidores) que depois não estão dispostos a amá-Lo acima de tudo e de todos e não querem carregar a cruz.

Será que também nós fomos eliminados como "amigos inúteis" do "perfil" de Jesus e não reparámos? O que é que Jesus faz connosco se dissermos apenas com palavras que somos seus seguidores e depois não o colocarmos em primeiro lugar e não estivermos dispostos a carregar a nossa cruz?

Estamos dispostos a fazer escolhas corajosas para o Senhor, ou somos como aquele primeiro concorrente que não teve escrúpulos em negar a sua fé?

IV.

Vamos então concluir a história dos dois concorrentes.

Três dias depois, os dois apareceram perante a direcção e o primeiro disse: "Renunciei à fé em Deus e estou pronto a fazer publicamente a minha declaração de ateísmo”. E o segundo disse: "Eu, por outro lado, não posso e não quero renunciar a Deus, por isso, despeço-me e vou-me embora”. Disseram então a este último: “O lugar do CEO é seu". O primeiro, porém, rebelou-se, dizendo: "Mas como? Renunciei à fé como me pediram, porque não escolhem a mim?”. "Precisamente por causa disto", responderam-lhe: "Se foi tão fácil para si trair a Deus, imagina como será muito mais fácil para si trair-nos, que somos muito menos do que Deus.


(A música de fundo do vídeo é 'Back to Life' de Giovanni Allevi)


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