(nella foto: Gesù battezzato, di Alessandro Serra, olio su tela)
🇮🇹 IN PIEDI
Una riflessione per la festa del Battesimo di Gesù (10-1-2021)
< Mc. 1,7-11 (Battesimo di Gesù al Giordano)
I.
Se io vi chiedessi: “Chi sa cos’è Bazaruto?” probabilmente tra i presenti nessuno risponderebbe affermativamente. E se chiedessi a tutti quelli che non sanno cos’è Bazaruto, “ci siete già stati”? Logicamente la risposta è no. Non sapendo dell’esistenza di Bazaruto, nessuno può scegliere di andarci. Perché nell’ignoranza (cioè nella non conoscenza) non c’è libertà di scelta (per informazione, Bazaruto è un arcipelago del Mozambico, tra le mete turistiche più belle dell’Africa e non solo).
Così pure se chiedessi chi ha letto dei libri di Jorge Amado? Chi non sa dell’esistenza di questo scrittore logicamente non ha potuto scegliere di leggere i suoi libri. Chi non conosce una cosa, non è libero di sceglierla.
II.
Lo stesso vale per la conoscenza di Gesù. Chi non ha mai sentito parlare di Lui, non ha mai letto una pagina di Vangelo, non ha mai mess piede in una chiesa... come potrà scegliere di seguirlo se neppure sa chi è?
C’è chi contesta il battesimo dei bambini dicendo che non bisogna scegliere al loro posto e che quando saranno maggiorenni decideranno liberamente se diventare cristiani. Ma se non conoscono nulla di Gesù non saranno mai liberi di sceglierlo perché nell’ignoranza non c’è libertà.
Per questo motivo i cristiani battezzano i bambini e li istruiscono nella fede cristiana, perché in questo modo avranno la libertà di scegliere, altrimenti non saranno liberi di accettare di seguire o non seguire Gesù.
III.
I genitori hanno dunque questa responsabilità di creare le condizioni per una futura libera scelta dei loro figli. Nel frattempo prendono le decisioni che ritengono più opportune per il loro bene: come per esempio decidono di mandarli a scuola senza lasciare che siano loro a decidere quando saranno maggiorenni; danno loro le cure mediche necessarie e non aspettano che abbiano la maggiore età per curarsi. Così decidono di istruire i loro figli su ciò che per loro è fondamentale e che hanno sperimentato come un bene nella loro vita. Poi i figli quando saranno cresciuti decideranno loro cosa fare, se dare continuità o no al loro cammino di fede. E conoscendo saranno liberi di scegliere.
Chi è cresciuto in una famiglia atea non sarà mai libero di scegliere, perché non potrà scegliere ciò che non conosce.
IV.
Non neghiamo ai nostri figli il dono grande del battesimo. Molti genitori si preoccupano giustamente di tante cose per i loro figli, una buona istruzione, corsi formativi di ogni tipo, sport, salute, etc... ma si dimenticano della loro anima. Crescono così persone esternamente belle ma senz’anima. Papa Francesco diceva che non è la stessa cosa un bambino battezzato e uno non battezzato, così come non è la stessa cosa un cristiano e un non cristiano. Non abbiamo il diritto di privare i nostri figli del più grande dono di tutti che è il battesimo.
V.
Oggi riflettendo sulla festa del Battesimo di Gesù siamo invitati a riscoprire la grandezza del nostro battesimo.
Il battesimo che Gesù ha ricevuto è il battesimo di Giovanni, non è il battesimo cristiano perché il sacramento del battesimo sarà istituito da Gesù tre anni dopo, sul legno della croce.
Molti si chiedono perché Gesù si è fatto battezzare, Lui che non aveva nessuna necessità del battesimo. Anche Giovanni Battista ha posto la stessa domanda alla quale risponde lo stesso Gesù: “lascia fare, perché tutto si compia secondo giustizia”, cioè perché è giusto così! Quindi se Lui si è fatto battezzare, ci sarà un motivo.
VI.
Gesù ha compiuto tutte le prescrizioni religiose. È stato circonciso per essere consacrato al Signore, ma non c’era bisogno, è Lui il Signore. Andava al tempio una volta all’anno secondo il costume per offrire sacrifici a Dio, ma non c’era bisogno, è Lui Dio. Al sabato andava alla sinagoga per proclamare la Parola, ma non c’era bisogno, è Lui il Verbo, la Parola fatta carne. Celebrava la Pasqua, ma non c’era bisogno, è Lui la Pasqua. Si è fatto battezzare, ma non c’era bisogno, è Lui il Battesimo.
Gesù ha compito tutto questi precetti perché ha assunto l’umanità nella sua interezza e ha voluto fare tutto secondo giustizia, cioè tutto ciò che è giusto che un uomo faccia.
VII.
Con il battesimo noi veniamo rivendicati da Dio come sua proprietà, perché in quel momento del battesimo dice anche a ciascuno di noi “questi è mio figlio, l’amato”. Acquistiamo una dignità che non possiamo svendere per nessun motivo. Diventiamo proprietà solo di Dio e di nessun altro.
Peter Sloterdijk nel suo libro “critica della ragione cinica” dice che i cristiani sono dei veri cinici, ma nel senso più alto del termine, cioè persone che non si sottomettono a nessun potere politico ma solo a Dio, rispettano l’autorità politica ma non la venerano e ridimensionano il suo potere, sottomettendosi solo a Dio. Cinici perché servi di nessun padrone, se non di Dio. I primi cristiani venivano martirizzati proprio perché rifiutavano di adorare gli dei dell’impero.
Per questo dobbiamo essere orgogliosi di essere cristiani, non siamo servi di nessuno, e non dobbiamo lasciarci rubare la nostra dignità da nessuno.
VIII.
Una volta una serva che era stata maltrattata dalla sua padrona principessa, reagì e le rispose a tono. La principessa però la riprese e le disse “Come osi rispondermi in questo modo? Tu non sai che sono la figlia del re?”. E la serva le rispose prontamente: “E tu non sai che sono figlia di Dio”?
Un ragazzo a scuola una volta fu castigato dal maestro che gli ordinò di mettersi in ginocchio. Il ragazzo però non volle perché disse che lui si inginocchiava solo davanti a Dio. Il maestro allora lo costrinse con la forza a inginocchiarsi. Il ragazzo si inginocchiò e disse: “Il mio corpo è in ginocchio, ma il mio spirito è in piedi!”.
Noi cristiani, come ci insegnano i martiri e tanti cristiani perseguitati, potremo essere piegati nel corpo ma grazie al nostro battesimo, il nostro spirito resterà sempre in piedi!
🇵🇹 DE PÉ
Uma reflexão para a festa do Baptismo de Jesus (10-1-2021)
<Mc. 1,7-11 (Batismo de Jesus no rio Jordão)
I.
Se eu perguntasse: "Quem sabe o que é Bazaruto?" provavelmente nenhum dos presentes responderia afirmativamente. E se eu perguntasse a todos aqueles que não sabem o que é Bazaruto, "já passaste por aí"? Logicamente, a resposta é não. Sem saber da existência do Bazaruto, ninguém pode optar por lá ir. Porque na ignorância (ou seja, no não saber) não há liberdade de escolha (para informação, Bazaruto é um arquipélago de Moçambique, um dos mais belos destinos turísticos de África e não só).
Então, mesmo se você perguntar: “quem leu os livros de Jorge Amado?”. Aqueles que não sabem da existência desse escritor logicamente não poderiam escolher ler seus livros. Quem não conhece uma coisa não é livre para escolhê-la.
II.
O mesmo vale para o conhecimento de Jesus: quem nunca ouviu falar dele, nunca leu uma página do Evangelho, nunca pôs os pés numa igreja ... como pode escolher segui-lo se nem mesmo saber quem ele é?
Há quem contesta o baptismo de crianças, dizendo que não devemos escolher por eles e que quando chegarem à idade decidirão livremente se querem ser cristãos. Mas se eles não sabem nada sobre Jesus, eles nunca serão livres para escolhê-lo porque na ignorância não há liberdade.
Por isso os cristãos baptizam as crianças e as instruem na fé cristã, porque assim terão a liberdade de escolher, caso contrário não serão livres para aceitar seguir ou não seguir Jesus.
III.
Os pais, portanto, têm a responsabilidade de criar as condições para uma futura escolha livre de seus filhos. Nesse ínterim, tomam as decisões que consideram mais adequadas para o bem deles: por exemplo, decidem mandá-los para a escola sem deixar que eles decidam quando serão maior de idade; dão-lhes o tratamento médico necessário e não esperam que eles atinjam a maioridade para ser tratados. Por isso, decidem educar seus filhos sobre o que é fundamental para eles e o que vivenciaram de bom em sua vida. Então os filhos, quando crescerem, decidirão o que fazer, se darão continuidade ou não ao seu caminho de fé. É no conhecimento que eles serão livres para escolher. Aqueles que cresceram em uma família ateísta nunca serão livres para escolher, porque eles não serão capazes de escolher o que não conhecem.
IV.
Não negamos a nossos filhos o grande dom do baptismo. Muitos pais, com razão, se preocupam com muitas coisas para seus filhos, uma boa educação, cursos de formação de todos os tipos, esportes, saúde, etc ... mas esquecem sua alma. Assim crescem pessoas externamente bonitas, mas sem alma. O Papa Francisco disse que uma criança batizada e uma criança não batizada não são a mesma coisa, assim como um cristão e um não cristão não são iguais. Não temos o direito de privar nossos filhos do maior presente de todos que é o batismo.
V.
Refletindo hoje sobre a festa do Baptismo de Jesus, somos convidados a redescobrir a grandeza do nosso baptismo.
O baptismo que Jesus recebeu é o baptismo de João, não é o baptismo cristão porque o sacramento do baptismo será instituído por Jesus três anos depois, no madeiro da cruz.
Muitos se perguntam por que Jesus foi batizado enquanto não precisava do batismo? Também João Baptista colocou a mesma questão à qual o próprio Jesus responde: “deixa fazer, para que tudo seja feito segundo a justiça”, isto é, porque é justo! Então, se Ele foi batizado, haverá uma razão.
VI.
Jesus cumpriu todas as prescrições religiosas. Ele foi circuncidado para ser consagrado ao Senhor, mas não havia necessidade, ele é o Senhor.
Ele ia ao templo uma vez por ano segundo o costume para oferecer sacrifícios a Deus, mas não havia necessidade, ele é Deus. No sábado ele foi à sinagoga proclamar a Palavra, mas não havia necessidade, ele é o Verbo, a Palavra feita carne. Ele celebrou a Páscoa, mas não havia necessidade, ele é a Páscoa. Ele foi batizado, mas não havia necessidade, ele é batismo.
Jesus cumpriu todos esses preceitos porque assumiu a humanidade inteira e quis fazer tudo segundo a justiça, ou seja, tudo o que é justo para o homem fazer.
VII.
Com o baptismo somos reivindicados por Deus como propriedade sua, porque naquele momento também diz a cada um de nós «este é o meu filho amado». Adquirimos uma dignidade que não podemos vender por nenhum motivo. Tornamo-nos propriedade de Deus somente e de mais ninguém.
Peter Sloterdijk em seu livro "Crítica da razão cínica" diz que os cristãos são verdadeiros cínicos, mas no sentido mais elevado do termo, isto é, pessoas que não se submetem a nenhum poder político, mas apenas a Deus, respeitam a autoridade política, mas não a veneram e reduzem o seu poder, submetendo-se apenas a Deus. Cínicos porque não foram servos de nenhum senhor senão de Deus. E foram martirizados precisamente porque se recusaram a adorar os deuses do império.
É por isso que devemos ter orgulho de ser cristãos, não somos servos de ninguém e não devemos permitir que ninguém nos despojará de nossa dignidade.
VIII.
Certa vez, uma serva que havia sido maltratada por sua patroa princesa reagiu e respondeu da mesma forma. Mas a princesa a pegou de volta e disse “Como você ousa me responder assim? Não sabes que sou filha do rei? ”. E a serva respondeu prontamente: "E você não sabe que sou filha de Deus"?
Certa vez, um menino da escola foi castigado pelo professor, que ordenou que ele se ajoelhasse. O menino, porém, não quis porque disse que só se ajoelhava diante de Deus. O professor obrigou-o a se ajoelhar a força. O menino se ajoelhou e disse: "Meu corpo está de joelhos, mas meu espírito está de pé!"
Nós, cristãos, como nos ensinam os mártires e muitos cristãos perseguidos, podemos ser dobrados no corpo, mas graças ao nosso batismo, nosso espírito estará sempre de pé!
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