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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

🇮🇹 TU SEI LA MIA STELLA 🇵🇹 TU ÉS A MINHA ESTRELA


🇮🇹 TU SEI LA MIA STELLA

(testo e video in 🇮🇹 italiano)

Una riflessione per la XIV Domenica del Tempo Comune C (3-7-2022)

> Lc 10,1-12.17-20 (Andate…)

I.

In queste sere ho visto una miniserie su Netflix molto interessante. Nella scena finale la protagonista, Meg, era su un punto alto dal quale voleva buttarsi, perché nel montaggio di un film in cui aveva preso parte, i produttori avevano deciso di tagliare le scene in cui lei appariva, per questo. voleva suicidarsi. All’ultimo minuto sopraggiunse il fidanzato, Sam, che piangendo e gridando come un disperato la implorava di non buttarsi perché lui l’amava molto e avrebbero ricominciato la vita insieme. Lei dall’alto gli disse “Ma cosa dirà la gente? Per tutti io sarò la ragazza che non ce l’ha fatta”, e lui le rispose “Che importa cosa dicono gli altri? Tu sei una stella, sei la mia stella. Scendi e sii l’unica stella del mio cielo”. Lei quindi, toccata dall’amore dimostratole dal suo ragazzo, rinunciò al suo intento di suicidarsi, scese e lo abbracciò. Mentre si stringevano e baciavano, lui le disse che era riuscito a far cambiare idea ai produttori del film e a far rimettere le scene tagliate. Allorché Meg gli disse: “Sam, ma perché non me lo hai detto quando stavo per buttarmi?” E lui le rispose: “Non volevo che fosse quello a salvarti. Sapevo che potevi salvarti da sola”. Cioè credendo nell’amore. Se Meg avesse desistito dal suicidio solo perché aveva riavuto le sue scene nel film, chissà quanti altri tentativi di suicido in futuro per ogni volta che sarebbe stata tagliata fuori. Ma scegliendo di rinunciare al suicidio per amore, si era salvata per sempre.

II.

Adesso vi starete chiedendo, ma cosa c’entra questo con il vangelo di oggi?

Mi sono venute in mente quelle scene del film quando lessi nel Vangelo di oggi il comando che Gesù aveva dato nell’inviare i suoi 72 discepoli: “non portate borsa, né sacca, né sandali” e cioè: niente. La borsa era la borsa dei soldi, chi porta il suo annuncio non deve confidare sulle proprie risorse, o pensare di avere dei guadagni. Così chi riceve l’annuncio non deve pensare di guadagnare qualcosa di materiale. Nessuna sacca, la sacca era per contenere del cibo e a magari qualche vestito di ricambio. Ma Gesù ordina ”mangiate quello che vi daranno”, e cioè abbiate fiducia che Dio non vi farà mancare il necessario per vivere: “Guardate gli uccelli del cielo e i fiori dei campi…”. Non portate sandali, come i poveri (erano i poveri, gli schiavi, i prigionieri che non indossavano calzari), mettersi dalla parte degli ultimi. Quindi non abbiamo scuse per non annunciare dicendo che mancano le risorse, le condizioni basiche, le persone sufficienti… L’unica ricchezza è quello che annunciamo e la nostra relazione con Dio, l’unica cosa che dobbiamo portare con noi è la pace e l’annuncio che il Regno di Dio è vicino.

La ricompensa della nostra fatica non saranno i risultati raggiunti, come dice Gesù: “Non rallegratevi perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”. Perché potrà succedere che i demoni ritornino, tentino la rivincita… quello che importa è sapere che i nostri nomi sono scritti nel cuore di Dio.

Nei momenti di difficoltà siamo tentati di abbatterci, di mettere in discussione la nostra missione, la nostra fede… Per questo Gesù ci ricorda di guardare in alto, nel cielo e non ritorcerci su noi stessi o guardare in terra. I nostri nomi sono scritti in cielo, e non sulla terra.

III.

Se Meg avesse rinunciato al suicidio perché aveva riottenuto le scene nel film, sarebbe rimasta per sempre un’infelice, e le isterie suicide si sarebbero ripetute continuamente davanti ad ogni insuccesso. Se noi continuassimo la nostra missione spinti dai successi che otteniamo, avremo molte desistenze. Gesù ci ricorda la nostra relazione con il cielo. Anche se non ci accetteranno, non fa niente, andiamocene da un’altra parte. È tanto grande il mondo (“la messe è molta”), non perdiamo il tempo con chi non ne vuol sapere nulla. Ce ne andremo da altre parti e ce ne faremo anche una ragione, come ci dice Gesù: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi”. (Come diceva Frida Kahlo: Dove non puoi amare, non trattenerti).

Non ostiniamoci a seminare nel deserto dove i semi possono solo bruciare. La messe è molta, forse il problema non è che gli operai sono pochi, ma che molti magari non lavorano o sono male distribuiti: è curioso vedere come dove c’è maggiore concentrazione di sacerdoti, religiosi, suore, strutture e risorse… ci sono pochi fedeli. Dove invece c’è mancanza di risorse umane e materiali, ci sono molti più fedeli. Papa Francesco addirittura disse a delle Congregazioni Religiose: chiudete i vostri istituti nei grandi centri e andate nelle periferie, otterrete molti più risultati.

Quindi mettiamoci in viaggio senza borsa, né bisaccia, né sandali… solo l’amore basta. Come l’amore di Sam ha salvato Meg per sempre, così l’amore di Dio per noi ci salverà, salverà la nostra missione di annunciatori, la nostra fede, la nostra vita. Senza questo amore saremo continuamente esposti a infelicità e insoddisfazioni continue. Gesù dice anche a noi quello che Sam ha detto alla sua Meg: “Cosa importa cosa dicono gli altri? Tu sei la mia stella”, e nel Vangelo di oggi aggiunge “Sii in pace. Il mio Regno, anche se non te ne accorgi è vicino, e il tuo nome, anche se non lo vedi, è scritto nel cielo”.


(La musica di sottofondo nel video è “Stella del mattino” di Ludovico Einaudi)

Per vedere il video in italiano clicca qui: https://youtu.be/AgweOp4ExhY



🇵🇹 TU ÉS A MINHA ESTRELA

(texto e vídeo em 🇵🇹 português)

Uma reflexão para o 14º Domingo do Tempo Comum C (3-7-2022)

> Lc 10:1-12.17-20 (Ide…)

I.

Neste últimos dias assisti a uma nova minissérie muito interessante na Netflix. Na cena final, a personagem principal, Meg, estava num ponto alto do qual queria saltar, porque na montagem de um filme em que tinha participado, os produtores tinham decidido cortar as cenas em que ela aparecera, pelo que ela queria cometer suicídio. No último minuto o seu noivo, Sam, chegou, chorando e gritando como um homem desesperado, implorando-lhe que não saltasse porque ele a amava muito e eles iam recomeçar a vida juntos. Ela de cima disse-lhe: "Mas o que dirão as pessoas? Para todos serei a moça que faliu”, e ele respondeu-lhe "Que importa o que os outros dizem? Tu és uma estrela, tu és a minha estrela. Desce e sê a única estrela do meu céu". Ela então, tocada pelo amor demonstrado pelo seu namorado, renunciou à sua intenção de cometer suicídio, desceu e abraçou-o. Ao abraçarem-se e beijarem-se, ele disse-lhe que tinha conseguido que os produtores do filme mudassem de ideias e pusessem de volta as cenas cortadas. Então Meg disse-lhe: "Sam, porque não me disseste quando eu estava prestes a saltar"? Ele respondeu-lhe: "Eu não queria que fosse isso que te salvasse. Eu sabia que te podias salvar a ti próprio". Ou seja, por acreditar no amor. Se Meg tivesse desistido do suicídio só por ter recuperado as suas cenas no filme, quem sabe quantas mais tentativas de suicídio no futuro ela teria tentado para cada vez que tivesse sido cortada. Mas ao optar por desistir do suicídio por amor, tinha-se salvada para sempre.

II.

Agora talvez estarão a perguntar-se, mas o que tem isto a ver com o evangelho de hoje?

Lembrei-me dessas cenas do filme quando li no evangelho de hoje o mandamento que Jesus deu ao enviar os seus 72 discípulos: "não carreguem nem bolsa, nem um saco, nem sandálias", ou seja: nada. A bolsa era a bolsa do dinheiro: aqueles que levam o Anúncio não devem contar com os seus próprios recursos, ou pensar que têm algum rendimento. Assim, aquele que recebe o Anúncio não deve pensar em ganhar nada de material. Sem saco, o saco era para guardar alguma comida e talvez alguma roupa de reserva. Mas Jesus manda a ‘comer o que eles te dão', ou seja, confiar que Deus não te fará faltar as necessidades pra viver: 'Olha os pássaros do ar e as flores do campo...'. Não usar sandálias, como os pobres (eram os pobres, os escravos, os prisioneiros que não usavam sapatos), ficar do lado dos mais desfavorecidos. Portanto, não temos desculpa para não anunciar, dizendo que nos faltam recursos, condições básicas, pessoas suficientes... A única riqueza é o que anunciamos e a nossa relação com Deus, a única coisa que devemos levar connosco é a paz e o anúncio de que o Reino de Deus está próximo.

A recompensa pelo nosso esforço não serão os resultados que alcançarmos, como diz Jesus: "Não vos regozijeis porque os demónios se submetem a vós; regozijai-vos antes porque os vossos nomes estão escritos nos céus". Pois pode acontecer que os demónios regressem, podem procurar vingança... o importante é saber que os nossos nomes estão escritos no coração de Deus.

Em tempos de dificuldade somos tentados a deitar-nos abaixo, a questionar a nossa missão, a nossa fé... É por isso que Jesus nos lembra de olhar para cima, para o céu, e não olhar a nós próprios ou olhar para baixo na terra. Os nossos nomes estão escritos no céu, e não na terra.

III.

Se Meg tivesse renunciado ao suicídio por ter recuperado as suas cenas no filme, teria permanecido uma pessoa infeliz para sempre, e as histerias suicidas teriam sido repetidas vezes sem conta face a cada fracasso. Se continuássemos a nossa missão impulsionados pelos nossos sucessos, teríamos muitas desistências. Jesus lembra-nos a nossa relação com o céu. Mesmo que não nos aceitem, está tudo bem, vamos para outro lugar. O mundo é tão grande ("a colheita é grande"), não percamos o nosso tempo com aqueles que não querem nada. Iremos para outro lugar, sem problema nenhum, como nos diz Jesus: "Mesmo o pó da vossa cidade, que se agarrou aos nossos pés, sacudir-nos-emos contra vós". (Como Frida Kahlo disse: Onde não se pode amar, não se deve reter).

Não insistamos em semear no deserto onde as sementes só podem queimar. A colheita é abundante, talvez o problema não seja que os trabalhadores sejam poucos, mas que muitos talvez não trabalhem ou estejam mal distribuídos: é curioso ver como é que onde há uma maior concentração de sacerdotes, religiosos, freiras, estruturas e recursos... há poucos fiéis. Onde em vez disso há falta de recursos humanos e materiais, há muitos mais fiéis. O Papa Francisco disse mesmo a algumas Congregações Religiosas: fechem os vossos institutos nos grandes centros e vão às periferias, obterão muito mais resultados.

Portanto, vamos partir sem bolsa, saco e sandálias - só o amor é suficiente. Tal como o amor de Sam salvou Meg para sempre, assim o amor de Deus por nós nos salvará, salvará a nossa missão como anunciadores, a nossa fé, a nossa vida. Sem este amor estaremos continuamente expostos à constante infelicidade e insatisfação. Jesus também nos diz o que Sam disse à sua Meg: "O que importa o que os outros dizem? Tu és a minha estrela", e no Evangelho de hoje acrescenta: "Estai em paz. O meu Reino, embora não o vejais, está próximo, e o vosso nome, embora não o vejais, está escrito no céu".


(A música de fundo no vídeo é "Stella del mattino" de Ludovico Einaudi)

Para ver o vídeo em português, clique aqui: https://youtu.be/g2JmTj-apVM


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