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🇮🇹 ALZHEIMER SPIRITUALE 🇵🇹 ALZHEIMER ESPIRITUAL 🇬🇧 SPIRITUAL ALZHEIMER

Aggiornamento: 14 mar 2021



🇮🇹 ALZHEIMER SPIRITUALE

Una riflessione per la IV Domenica, Qua. -B (14-03-2021)

< Gv. 3,14-21 (Il serpente di bronzo).


I.

Si calcola che nel mondo ci siano circa 50 milioni di malati di Alzheimer e che il numero triplicherà nei prossimi trent’anni. Non esiste ancora una cura efficace per questa malattia, però grazie a una diagnosi precoce e assunzione di determinati stili di vita, si può ridurre sensibilmente il rischio di contrarre questo male.

Ci sono però anche altri tipi di Alzheimer, che noi sottovalutiamo e ci possono portare alla morte interiore, per esempio l’Alzheimer affettivo. Questa malattia colpisce quelle persone che si dimenticano nel tempo, le storie d’amore e i momenti importanti vissuti con le persone amate. Come prevenire questo malanno? Prestando attenzione a dei segnali che possiamo rilevare, come mancanza di attenzione verso la persona amata, non fare più regali, non dire più parole dolci, dimenticare le date importanti, gli impegni assunti, etc. E può succedere che persone che si sono scelte e amate intensamente, passano a dimenticare tutto quello che c’è stato, e cominciano a ignorarsi, tradirsi, si separano, divorziano, e diventano persone estranee, o addirittura nemici.

Succede anche per chi ha scelto di consacrarsi a Dio: col tempo dimenticano la storia di amore con Dio e ciò che li ha spinti a lasciare tutto per seguirlo.

C’è anche l’Alzheimer spirituale, e cioè dimenticarsi poco a poco della nostra fede, dell’amore verso Dio e di tutto l’amore di Dio per noi. Anche qui ci sono dei segnali come l’indifferenza, la diminuzione fino alla scomparsa della preghiera, non pensare mai a Dio e dimenticarci che Dio ci ha amato e ci ama molto. Tanti arrivano a perdere la fede o addirittura a diventare nemici di Dio.

II.

Oggi è la Domenica in laetare, cioè della gioia. Siamo a metà Quaresima e la Chiesa ci propone questo bellissimo brano dell’incontro di Nicodemo con Gesù, dove Gesù ci ricorda che Dio ha mandato il Figlio non per condannare il mondo ma per salvarlo. Parole consolanti che scendono come balsamo sulla nostra anima in questi giorni così provati. Dopo un anno di questa pandemia sembra che siamo ancora al punto iniziale, torna di nuovo il lockdown, e siamo tentati a lasciarci prendere dallo sconforto. La parola di Dio ci da un supplemento di forza, dobbiamo resistere ancora un po’, credere che presto finirà e che questo è solo il colpo di coda finale. Non lasciamo che lo sconforto e la tristezza prendano il sopravvento su di noi. Non lasciamo che l’Alzheimer possa minare il nostro cuore e la nostra anima. Oggi la Chiesa ci invita alla gioia, e allora gioiamo.

III.

Che motivo abbiamo di gioire? Il motivo l’abbiamo appena sentito: “Chi crede in Dio è salvato”. Questa è la grande consolazione. Attenzione bene non si dice che “sarà” salvato, ma che “è” salvato, già adesso, in questa vita. Siamo salvati da una vita assurda, senza senso, senza autenticità. Chi non crede, non “sarà condannato” ma “é già condannato”, a una vita senza senso, inautentica.

La cosa bella è che siamo dei salvati non perché abbiamo fatto qualcosa di straordinario, o perché siamo perfetti, o dei santi… ma perché crediamo. E Dio che sa tutto di noi, sa che noi crediamo in Lui, anche se a volte la nostra fede vacilla o è fragile, o timida come quella di Nicodemo il quale incontrava Gesù di notte per timore di essere visto dai colleghi farisei. Gesù rispetta anche la nostra fragilità come quella di Nicodemo, perchè vede che nonostante tutti i nostri alti e bassi, dopo tanti anni siamo ancora qui, insistendo a correre dietro a Lui, perchè come Nicodemo sentiamo che Gesù è qualcosa di diverso.

Tutti noi siamo un po’ dei Nicodemo: da un lato ci sentiamo attratti da Gesù però dall’altro lato abbiamo delle remore per fare un grande salto nella nostra fede (questo atteggiamento è detto appunto “nicodeismo”).

IV.

Noi tutti che siamo qui crediamo in Dio, altrimenti non saremmo qui. Quindi dobbiamo ringraziare Dio per questo dono. Tante volte mi chiedo, ma perché io credo e il mio fratello no? È dovuto solo a una mia scelta? Eppure noi ci siamo ritrovati credenti senza sceglierlo, come ci si trova innamorati senza sceglierlo. Non è che ci alziamo al mattino e decidiamo: oggi voglio innamorarmi. Così non ci alziamo e decidiamo che oggi voglio credere. Ci ritroviamo innamorati, ci ritroviamo credenti. L’amore ci ha preceduto. La fede è un dono che ci é dato senza nostro merito, ma che possiamo perdere per nostra colpa, quando per esempio non prestiamo attenzione a quei sintomi dell’Alzheimer spirituale che si insinuano nelle pieghe della nostra vita e ai quali non poniamo rimedio.

Dio ha promesso che chi crede in Lui ha la vita eterna. E allora stiamo tranquilli. L’ha detto Dio, e noi sappiamo che Lui non mente.

V.

Ma allora chi ci andrà all’inferno? Solamente chi deliberatamente deciderà di andarci, chi deliberatamente rifiuterà Dio. O chi si lascerà vincere dall’Alzheimer spirituale.

Volendo parafrasare il poeta Rainer Maria Rilke il quale diceva a riguardo dei poeti che “Ai veri poeti il primo verso viene regalato da Dio, mentre tutto il resto è dura fatica dell’uomo”, così riguardo alla fede, il primo squillo che ci sveglia alla fede viene da Dio, il resto è dura fatica dell’uomo. Dio fa brillare la prima scintilla per accendere il fuoco, ma affinché il fuoco non si spenga lo dobbiamo alimentare continuamente noi con la legna.

Come gli Israeliti guardavano il serpente di bronzo per salvarsi, noi ogni volta che guardiamo alla croce in chiesa o in casa (spero che tutti noi abbiamo un crocifisso appeso nelle nostre case) diciamo: Signore, io credo in Te! Questo sarà il rimedio più efficace contro l’Alzheimer spirituale.



🇵🇹 ALZHEIMER ESPIRITUAL

Uma reflexão para o quarto domingo, Qua. -B (14-03-2021)

<Jn. 3.14-21 (A serpente de bronze).


I.

Estima-se que existam cerca de 50 milhões de pacientes com Alzheimer no mundo e que esse número triplicará nos próximos trinta anos. Ainda não existe uma cura eficaz para esta doença, mas graças a um diagnóstico precoce e à adoção de determinados estilos de vida, o risco de contrair esta doença pode ser reduzido significativamente.

No entanto, também existem outros tipos de Alzheimer, que subestimamos e podem levar à morte interior, por exemplo, Alzheimer afetivo. Esta doença afeta aquelas pessoas que esquecem histórias de amor e momentos importantes ao longo do tempo, com entes queridos. Como prevenir essa doença? Prestando atenção aos sinais que podemos detectar, como falta de atenção ao ente querido, deixar de dar presentes, não falar mais palavras doces, esquecer datas importantes, compromissos, etc. E pode acontecer que pessoas que se escolheram e se amaram intensamente, passem por esquecer tudo o que existiu, e passem a se ignorar, se trair, se separar, se divorciar e se tornarem estranhos, ou mesmo inimigos.

Acontece também para aqueles que optaram por se consagrar a Deus: com o tempo, esquecem a história de amor com Deus e o que os levou a deixar tudo para segui-Lo.

Existe também o Alzheimer espiritual, isto é, o esquecimento gradual da nossa fé, do amor a Deus e de todo o amor de Deus por nós. Também aqui há sinais como a indiferença, a diminuição até o desaparecimento da oração, nunca pensar em Deus e esquecer que Deus nos amou e nos ama muito. Muitos perdem a fé ou até se tornam inimigos de Deus.

II.

Hoje é domingo em laetare, ou seja, de alegria. Já estamos na metade da Quaresma e a Igreja nos oferece esta bela passagem evangelica do encontro de Nicodemos com Jesus, onde Jesus nos lembra que Deus enviou seu Filho não para condenar o mundo, mas para salvá-lo. Palavras consoladoras que descem como bálsamo sobre nossa alma nestes dias tão provados. Após um ano desta pandemia, parece que ainda estamos no ponto de partida, o lockdown está de volta e somos tentados a nos deixar levar pelo desespero. A palavra de Deus nos dá uma força extra, devemos resistir um pouco mais, acreditar que isso vai acabar logo e que este é apenas o golpe final. Não vamos deixar que o desespero e a tristeza tomem conta de nós. Não vamos permitir que o Alzheimer destrua nossos corações e almas. Hoje a Igreja nos convida à alegria e então regozijamos.

III.

Que razão temos para nos alegrar? Acabamos de ouvir o motivo: “Quem crê em Deus é salvo”. Este é o grande consolo. Atenção bem, não se diz que ele “será” salvo, mas que ele “está” salvo, já agora, nesta vida. Somos salvos de uma vida absurda, sem sentido, sem autenticidade. Aqueles que não acreditam não serão "condenados", mas "já estão condenados" a uma vida sem sentido e inautêntica.

O bonito é que não somos salvos porque fizemos algo extraordinário, ou porque somos perfeitos, ou santos ... mas porque cremos. E Deus, que sabe tudo sobre nós, sabe que nele acreditamos, mesmo que às vezes nossa fé vacile ou seja frágil, ou tímida como a de Nicodemos que se encontrou com Jesus à noite com medo de ser visto pelos seus companheiros fariseus. Jesus também respeita a nossa fragilidade como a de Nicodemos, porque vê que apesar de todos os nossos altos e baixos, depois de tantos anos, ainda estamos aqui, fazendo questão de correr atrás dEle, porque como Nicodemos nós também sentimos que Jesus é algo diferente.

Todos somos um pouco como Nicodemos: por um lado nos sentimos atraídos por Jesus, mas por outro lado hesitamos em dar um grande salto na fé (esta atitude chama-se "Nicodeísmo").

IV.

Todos nós que estamos aqui acreditamos em Deus, caso contrário não estaríamos aqui. Portanto, temos que agradecer a Deus por este presente. Muitas vezes me pergunto, mas por que eu acredito e meu irmão não? É apenas minha escolha? No entanto, descobrimos que somos crentes sem escolher, assim como nos encontramos apaixonados sem escolher. Não é como se levantássemos de manhã e decidíssemos: hoje quero me apaixonar. Portanto, não nos levantamos e decidimos que hoje eu quero acreditar. Nós nos encontramos apaixonados, nos encontramos crentes. O amor nos precedeu. A fé é um dom que nos é dado sem mérito, mas que podemos perder por nossa própria culpa, quando, por exemplo, não prestamos atenção àqueles sintomas do Alzheimer espiritual que se insinuam nas dobras da nossa vida e que nós não curamos.

Deus prometeu que aqueles que crêem nele terão vida eterna. E então ficamos calmos. Deus disse isso, e sabemos que Ele não mente.

V.

Mas então quem irá para o inferno lá? Apenas aqueles que deliberadamente decidem ir lá, aqueles que rejeitam deliberadamente a Deus ou aqueles que se deixam vencer pelo Alzheimer espiritual.

Querendo parafrasear o poeta Rainer Maria Rilke que disse sobre os poetas que "Para os verdadeiros poetas o primeiro verso é dado por Deus, enquanto todo o resto é esforço do homem", assim, no que diz respeito à fé, o primeiro toque que nos desperta a fé vem de Deus, o resto é esforço árduo do homem. Deus faz brilhar a primeira faísca para acender o fogo, mas para que o fogo não se apague devemos alimentá-lo continuamente com lenha.

Como os israelitas olharam para a serpente de bronze para se salvarem, toda vez que olhamos para a cruz na igreja ou em casa (espero que todos tenhamos um crucifixo pendurado em nossas casas) dizemos: Senhor, eu acredito em Ti! Este será o remédio mais eficaz para o Alzheimer espiritual.


🇬🇧 SPIRITUAL ALZHEIMER

A reflection for the fourth Sunday, Qua. -B (14-03-2021)

<Jn. 3,14-21 (The bronze serpent).


I.

It is estimated that there are about 50 million Alzheimer's patients in the world and that the number will triple in the next thirty years. There is still no effective cure for this disease, but thanks to an early diagnosis and adoption of certain lifestyles, the risk of contracting this disease can be significantly reduced.

However, there are also other types of Alzheimer's, which we underestimate and can lead to inner death, for example affective Alzheimer's. This disease affects those people who forget love stories and important moments with loved ones over time. How to prevent this ailment? Paying attention to signs that we can detect, such as lack of attention to the loved one, no longer giving gifts, no longer saying sweet words, forgetting important dates, commitments, etc. And it can happen that people who have chosen and loved each other intensely, forget everything of the past, and begin to ignore each other, betray each other, separate, divorce, and become strangers, or even enemies.

It also happens for those who have chosen to consecrate themselves to God: over time they forget the story of love with God and what prompted them to leave everything to follow Him.

There is also spiritual Alzheimer's, that is, gradually forgetting our faith, forgetting love for God and God's love for us. Here too there are signs such as indifference, the decrease until the disappearance of prayer, never thinking about God and forgetting that God loved us and loves us very much. Many come to lose faith or even become enemies of God.

II.

Today is Sunday in laetare, that is, of joy. We are halfway through Lent and the Church offers us this beautiful passage from Nicodemus's encounter with Jesus, where Jesus reminds us that God sent his Son not to condemn the world but to save it. Consoling words that come down like balm on our soul in these days so tried. After a year of this pandemic it seems that we are still at the starting point, the lockdown is back, and we are tempted to let ourselves be taken by despair. The word of God gives us an extra strength, we must resist a little longer, believe that it will soon end and that this is only the final blow. Let's not let despair and sadness take over us. Let's not allow Alzheimer's to undermine our hearts and souls. Today the Church invites us to joy, and then we rejoice.

III.

What reason do we have to rejoice? We have just heard the reason: "Whoever believes in God is saved". This is the great consolation. Attention well, it is not said that he "will be" saved, but that he "is" saved, already now, in this life. We are saved from an absurd life, without meaning, without authenticity. Those who do not believe will not "be condemned" but "he is already condemned" to a meaningless, inauthentic life.

The beautiful thing is that we are saved not because we have done something extraordinary, or because we are perfect, or saints ... but because we believe. And God who knows everything about us, knows that we believe in Him, even if at times our faith falters or is fragile, or shy like that of Nicodemus who met Jesus at night for fear of being seen by his fellow Pharisees. Jesus also respects our frailty like that of Nicodemus, because He sees that despite all our ups and downs, we are still here after so many years, insisting on running after Him, because like Nicodemus we feel that Jesus is something different.

We are all a bit of Nicodemus: on the one hand we feel attracted to Jesus but on the other hand we have some hesitation to take a big leap in our faith (this attitude is called "Nicodeism").

IV.

We all who are here believe in God, otherwise we wouldn't be here. So we have to thank God for this gift. Many times I ask myself, why do I believe and my brother not? Is it just my choice? Yet we have found ourselves believers without choosing it, as we find ourselves in love without choosing it. It's not like we get up in the morning and decide: “today I want to fall in love”. So we don't get up and decide that today I want to believe. We find ourselves in love, we find ourselves believers. Love preceded us. Faith is a gift that is given to us without our merit, but which we can lose through our own fault, when, for example, we do not pay attention to those symptoms of spiritual Alzheimer's that creep into the folds of our life and which we do not remedy.

God has promised that those who believe in Him have eternal life. And then we are calm. God said it, and we know that He doesn't lie.

V.

But then who will go to hell there? Only those who deliberately decide to go there, those who deliberately reject God. Or those who allow themselves to be overcome by spiritual Alzheimer's.

Wanting to paraphrase the poet Rainer Maria Rilke who said about poets that "To true poets the first verse is given by God, while all the rest is hard man's effort", so with regard to faith, the first ring that wakes us up faith comes from God, the rest is hard man's effort. God makes the first spark shine to light the fire, but so that the fire does not go out we must continuously feed it with wood.

As the Israelites looked at the bronze serpent to save themselves, every time we look at the cross in church or at home (I hope we all have a crucifix hanging in our homes) we say: Lord, I believe in You! This will be the most effective remedy for spiritual Alzheimer's.


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