🇮🇹 BELLO COME UN DIO GRECO
Enea e il Patto Educativo Globale
(Un messaggio ai giovani)
I.
Gli adolescenti e giovani di ogni luogo e tempo hanno sempre avuto i loro idoli. Oggigiorno gli idoli dei giovani si trovano in internet, sono gli influencer più famosi (a Roma sembra sia stato creato un corso di laurea per Influencer, dopo che Chiara Ferragni ha fatto lezioni ad Harvard), i rapper e trapper che si ascoltano su Spotify, i personaggi con maggiori visualizzazioni e successo su YouTube, Instagram, Facebook, TikTok, etc.… Oppure tanti protagonisti delle infinite serie TV che si trovano su Netflix o altri canali, che si vedono nelle maratone televisive (“binge watching”, in italiano “bingiare”, in brasiliano “bindjuotchar” o “assistir sem parar”, o “maratonando séries”, cioè un’abbuffata televisiva di una serie magari nel giorno stesso di uscita per evitare spoiler).
In passato (alla mia epoca), i nostri idoli erano i cantanti più famosi che ascoltavamo alla radio e nei concerti, attori che vedevamo al cinema, campioni dello sport che vedevamo negli stadi, o eroi che leggevamo nei libri o nei fumetti.
Ma ora mi chiedo: nell’antichità, che non c’erano internet, radio, cinema, etc., quali erano gli idoli dei giovani?
Sappiamo che si divertivano anche loro coi giochi nelle arene, negli spettacoli dei gladiatori e alle terme. Ma quali erano i loro eroi?Molto probabilmente i grandi nomi della mitologia greca (Achille, Ettore, Ulisse…).
Negli ultimi anni del I secolo a.C. era uscito un altro capolavoro della cultura classica greco-romana, l’Eneide di Virgilio, che presentava la figura straordinaria del giovane Enea. In questa figura erano racchiusi tutti i grandi valori e ideali che ogni giovane doveva possedere.
II.
La cosa curiosa è che dopo più di 2000 anni, questa figura del giovane Enea, viene ancora studiata e presentata come modello. Vi devo dire la verità, quando ero al liceo classico e eravamo costretti a tradurre dal greco e dal latino parti dell’Iliade, dell’Odissea e dell’Eneide, odiavo tutti quei personaggi, dal primo all’ultimo. Ma dopo tanti anni, senza più l’obbligo imposto dai professori, ho riscoperto e amato quelle figure mitologiche. Su tutti emerge la figura straordinaria del giovane Enea. In queste ultime settimane sono andato a veder alcuni luoghi del passaggio di Enea nelle coste laziali, nella bellissima cittadina di Gaeta dove morì e fu sepolta la sua amatissima nutrice Caietana (da qui il nome della città), a Pomezia e Lavinia dove Enea approdò e si istallò, e all’Heroon di Enea, quella che secondo la tradizione è ritenuta essere la tomba di Enea.
Ultimamente furono pubblicati nuovi libri e articoli interessanti su Enea, che ripropongono la sua figura in una forma attualizzata.
III.
Ma perché in questo discorso sul Patto Educativo Globale sto parlando di Enea? Perché all’inizio di questo mese (giugno 2022) Papa Francesco, incontrando i Rettori e Professori Universitari e altri educatori riuniti in un Convegno sul Patto Educativo Globale, ha riproposto la figura mitologica di Enea come modello emblematico per gli educatori d’oggi.
Papa Francesco invita gli educatori a vivere e superare la crisi della nostra epoca insieme ai giovani, agli studenti, ricordando che la parola crisi vuol dire crescita: “Imparare noi e aiutare affinché imparino gli altri a vivere le crisi, perché le crisi sono un’opportunità per crescere. … Educare alla crisi: questo è molto importante. In questo modo essa – la crisi – può diventare un kairòs, un momento opportuno che provoca a intraprendere nuove strade”. Il Papa continua: “Un modello emblematico di come affrontare la crisi ci è offerto dalla figura mitologica di Enea, il quale, in mezzo alle fiamme della città incendiata, carica sulle spalle il vecchio padre Anchise e prende per mano il giovane figlio Ascanio portandoli entrambi in salvo”.
Non so se tutti conoscete la storia di Enea. Dopo che gli achei (i greci) erano riusciti a entrare con l’inganno nella città di Troia nascosti nel ventre di un enorme cavallo di legno, saccheggiarono e incendiarono la città. In quella desolazione più totale, Enea si è trovato di fronte a una scelta: poteva anche lui lasciarsi andare anche lui e farsi uccidere insieme a tutta la sua famiglia, e invece reagì in modo risoluto e prese la ferma decisione di salvare se stesso e i suoi familiari. Il Papa citò la frase di Enea riportata nell’Eneide (II, 804): «cessi, et sublato montem genitore petivi» (“Mi rassegnai e sollevato il padre mi diressi sui monti”). “Così si supera una crisi” dice il Papa, e continua: “Enea salva sé stesso non da solo, ma con il padre che rappresenta la sua storia e con il figlio che è il suo futuro. E così va avanti”.
IV.
Ecco che Francesco indica l’esempio di Enea: “Questa figura può essere significativa per la missione degli educatori, che sono chiamati a custodire il passato – il padre sulle spalle – e ad accompagnare i giovani passi del futuro”. Questo esempio è un’occasione, per il Papa, per richiamare i tre principi fondamentali del Patto Educativo Globale:
1º “Anzitutto la centralità della persona. Partendo da Troia, Enea non porta con sé dei beni, delle cose – a parte gli idoli Penati – ma solo il padre e il figlio. Le radici e il futuro, le promesse. Questo ci ricorda che in ogni processo educativo bisogna sempre mettere al centro le persone e puntare all’essenziale, tutto il resto è secondario. Ma mai lasciare le radici e la speranza del futuro”.
2º “Investire le energie migliori con creatività e responsabilità. L’anziano Anchise rappresenta la tradizione che bisogna rispettare e conservare”. E continua: “Ascanio rappresenta il domani che bisogna garantire; Enea è colui che fa da ‘ponte’, che assicura il passaggio e la relazione tra le generazioni. L’educazione, in effetti, è sempre radicata in un passato, ma non per fermarsi: è protesa «a una progettualità di lunga durata», dove l’antico e il nuovo si fondono nella composizione di un nuovo umanesimo.”
3º “Non bisogna trascurare, inoltre, che è fondamentale educare al servizio. Anchise e Ascanio, oltre a rappresentare la tradizione e il futuro, sono anche simbolo delle fasce fragili della società che bisogna difendere, respingendo la tentazione di scartare, di emarginare”. Aggiunge inoltre che “fragilità è sinonimo di preziosità: gli anziani e i giovani sono come vasi delicati da custodire con cura”.
V.
Infine il Papa, conclude il suo discorso agli educatori dicendo che questo momento di crisi può diventare l’occasione per una nuova evangelizzazione:
“Cari amici, questo nostro tempo, in cui il tecnicismo e il consumismo tendono a fare di noi dei fruitori e dei consumatori, la crisi può diventare momento propizio per evangelizzare nuovamente il senso dell’uomo, della vita, del mondo; per recuperare la centralità della persona come la creatura che in Cristo è immagine e somiglianza del Creatore. Questa è la verità grande di cui siamo portatori e che abbiamo il dovere di testimoniare e trasmettere anche nelle nostre istituzioni educative”. E qui il Santo Padre ripete quell’esortazione che aveva pronunciato nel suo discorso durante l’incontro dei leader mondiali delle religioni riuniti per dialogare sul Patto Educativo Globale: «Non possiamo tacere alle nuove generazioni le verità che danno senso alla vita». E conclude con questa osservazione geniale: “Tacere le verità su Dio per rispetto di chi non crede, sarebbe, nel campo educativo, come bruciare i libri per rispetto di chi non pensa, cancellare le opere d’arte per rispetto di chi non vede, o la musica per rispetto di chi non sente”.
VI.
Per questo il Papa non tace mai, e anche se costretto su di una sedia a rotelle, continua a ricordarci i grandi ideali della nostra fede, ci aiuta a sognare in grande e a volare ad alta quota. Con il Patto Educativo Globale, lui sogna un’alleanza tra tutti gli educatori del mondo affinché insegnino alle nuove generazioni l’ideale della fratellanza universale, valorizzando tutto quanto di bello abbiamo ereditato dal passato e con lo sguardo sempre rivolto al futuro. E in questi giorni ci ha stimolati con la bellezza di Enea, che è proprio il caso di dirlo: bello come un dio greco. Enea era bello non solo fisicamente (figlio della dea Afrodite) ma interiormente, per la sua umanità, intelligenza, forza, intraprendenza. Qualcuno arrivò a dire che siamo tutti conquistati da questa figura perché ci rassomiglia, e ciascuno di noi può dire: Enea sono io!
Per concludere, vorrei dire soprattutto ai giovani che se per me è stata una esperienza meravigliosa riscoprire la bellezza dei racconti mitologici, che in passato odiavo dovuto alle imposizioni scolastiche, spero che anche per voi, dopo l’ “obbligo” che magari vi hanno imposto da piccoli di andare in chiesa e alla catechesi, possiate riscoprire da voi stessi la grandezza delle verità della fede che ci sono state insegnate e comprendere che la bellezza di tutti gli dei o eroi greci, dei nostri idoli, degli influencer, rapper o trapper, dei protagonisti di tutte le serie delle nostre abbuffate televisive, non è assolutamente nulla in confronto alla straordinaria bellezza di Cristo, che ci chiama, anche attraverso il Patto Educativo Globale, a diventare tutti fratelli o per dirla alla Francesco: Fratelli Tutti.
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Per vedere il video in italiano clicca qui: https://youtu.be/mMHsFNMs5cE
🇵🇹 LINDO COMO UM DEUS GREGO
Enéas e o Pacto Educativo Global.
(Uma mensagem para os jovens)
I.
Queridos jovens, vocês sabem que Adolescentes e jovens de todos os lugares e épocas tiveram sempre os seus ídolos. Actualmente, os ídolos dos jovens se encontram na Internet, são os mais famosos “influencer” (em Roma parece ter sido criado um curso de graduação para Influencers, depois de Chiara Ferragni ter dado aulas em Harvard), os rappers e trappers que se ouvem em Spotify, as personalidades com mais visualizações e sucesso no YouTube, Instagram, Facebook, TikTok, etc. ... Ou os muitos protagonistas das inúmeras séries televisivas que se encontram na Netflix ou noutros canais, que se vêem em maratonas televisivas ('binge watching', em italiano 'bingiare', em brasileiro 'bindjuotchar' ou 'assistir sem parar', ou 'maratonando séries', ou seja, um “indigestão” de uma série talvez no próprio dia do seu lançamento para evitar spoilers).
No passado (na minha época), os nossos ídolos foram os cantores mais famosos que ouviamos na rádio e em concertos, actores que vimos no cinema, campeões desportivos que vimos nos estádios, ou heróis sobre os quais lemos em livros ou banda desenhada.
Mas agora pergunto-me: nos tempos antigos, quando não havia Internet, rádio, cinema, etc., quais eram os ídolos dos jovens?
Sabemos que também eles apreciavam jogos nas arenas, nos espectáculos de gladiadores e nas termas. Mas quem eram os seus heróis? Muito provavelmente os grandes nomes da mitologia grega (Aquiles, Hector, Ulisses...).
Nos últimos anos do século I a.C., outra obra-prima da cultura greco-romana clássica tinha saído, a “Eneida” de Virgílio, que apresentava a extraordinária figura do jovem Enéas. A esta figura estavam ligados todos os grandes valores e ideais que todo o jovem devia possuir.
II.
O curioso é que após mais de 2000 anos, esta figura do jovem Enéas ainda está a ser estudada e apresentada como modelo. Devo dizer-vos a verdade, quando estava no liceu clássico e fomos obrigados a traduzir partes da Ilíada, a Odisseia e o Eneida do grego e do latim, detestei todas essas personagens e herois, do primeiro ao último. Mas depois de tantos anos, sem a obrigação imposta pelos professores, redescobri e amei essas figuras mitológicas. Sobretudo, destaca-se a extraordinária figura do jovem Enéas. Nas últimas semanas fui ver alguns dos locais de passagem de Enéas ao longo da costa da região Lácio, à bela cidade de Gaeta onde a sua amada babá Caietana morreu e foi enterrada (daí o nome da cidade). Fui a Pomezia e Lavinia onde Enéas desembarcou e se estabeleceu, e ao Heroon de Enéas, o que tradicionalmente se crê ser o túmulo de Enéas.
Ultimamente, têm sido publicados novos livros e artigos interessantes sobre Enéas, apresentando a sua figura de uma forma modernizada.
III.
Mas porque estou a falar de Enéas neste discurso sobre o Pacto Educativo Global? Porque no início deste mês (Junho de 2022) o Papa Francisco, reunido com Reitores e Professores Universitários e outros educadores numa Conferência sobre o Pacto Educativo Global, propôs de novo a figura mitológica de Enéas como um modelo emblemático para os educadores de hoje.
O Papa Francisco convida os educadores a viver e superar a crise da nossa época juntamente com os jovens, com os estudantes, sublinhando que a palavra crise significa crescimento: "Devemos aprender e ajudar os outros a fim de que aprendam a viver as crises, porque as crises são uma oportunidade para crescer. ... Educar para a crise: isto é muito importante. Desta forma, ela — a crise — pode tornar-se um kairós , um momento oportuno que leva a empreender novos caminhos". O Papa continua: "Um modelo emblemático do modo de enfrentar a crise é-nos oferecido pela figura mitológica de Enéas que, no meio das chamas da cidade que ardia, carrega às costas o idoso pai Anquises e leva pela mão o jovem filho Ascânio, conduzindo ambos à salvação”.
Não sei se todos conhecem a história de Enéas. Os Aqueus (os gregos) depois de terem conseguido entrar na cidade de Tróia com engano, escondidos na barriga de um enorme cavalo de madeira, despiram e atearam fogo à cidade. Nessa total desolação, Enéas foi confrontado com uma escolha: ele poderia ter-se entregue e ter sido morto juntamente com toda a sua família, mas em vez disso reagiu com determinação e tomou a firme decisão de se salvar a si próprio e à sua família. O Papa citou a frase de Enéas do Eneida (II, 804): 'cessi, et sublato montem genitore petivi' ("resignei-me e carregado o meu pai, fui para as montanhas"). "É assim que se supera uma crise" diz o Papa, e continua: "Enéas não se salva sozinho, mas com o pai que representa a sua história e com o filho que é o seu futuro. E assim avançou”.
IV.
Aqui Papa Francisco aponta o exemplo de Enéas: "Esta figura pode ser significativa para a missão dos educadores, que são chamados a preservar o passado — o pai às costas — e a acompanhar os jovens rumo ao futuro". Este exemplo é uma oportunidade para o Papa recordar os três princípios fundamentais do Pacto Educativo Global:
1º "Antes de mais, a centralidade da pessoa . Deixando Troia, Enéas não leva consigo nenhum bem, nada, mas apenas o pai e o filho. As raízes e o futuro, as promessas. Isto lembra-nos que em qualquer processo educativo é sempre necessário colocar no centro as pessoas e visar o essencial, tudo o resto é secundário. Sem nunca deixar para trás as raízes e a esperança do futuro!".
2º "investir as melhores energias com criatividade e responsabilidade . O idoso Anquises representa a tradição, que deve ser respeitada e preservada". Ele continua: “Ascânio representa o amanhã que deve ser garantido; Enéas é aquele que age como ‘ponte’, assegurando a passagem e a relação entre as gerações. Com efeito, a educação está sempre enraizada no passado, mas não para se deter ali: visa «um projeto a longo prazo», onde o antigo e o novo se fundem na composição de um novo humanismo".
3º "Também não se pode ignorar que é fundamental educar para o serviço . Anquises e Ascânio, além de representar a tradição e o futuro, são também símbolos dos segmentos frágeis da sociedade que devem ser defendidos, rejeitando a tentação de descartar, de marginalizar". Acrescenta ainda que “fragilidade é sinónimo de preciosidade: os idosos e os jovens são como vasos delicados a conservar com cuidado. Ambos são frágeis!".
V.
Finalmente, o Papa conclui o seu discurso aos educadores dizendo que este momento de crise pode tornar-se uma oportunidade para uma nova evangelização:
"Caros amigos, neste nosso tempo, em que a tecnicidade e o consumismo tendem a tornar-nos utilizadores e consumidores, a crise pode tornar-se momento propício para evangelizar de novo o sentido do homem, da vida, do mundo; para recuperar a centralidade da pessoa como a criatura que, em Cristo, é imagem e semelhança do Criador. Esta é a grande verdade da qual somos portadores e que temos o dever de testemunhar e transmitir também nas nossas instituições de ensino". E aqui o Santo Padre repete a exortação que tinha proferido no seu discurso durante o encontro dos líderes mundiais de religiões reunidos para dialogar sobre o Pacto Educativo Global: "Não podemos silenciar às novas gerações as verdades que dão sentido à vida". E conclui com esta engenhosa observação: “Silenciar as verdades sobre Deus por respeito a quem não crê, seria, no campo da educação, como queimar livros por respeito a quem não pensa, cancelar obras de arte por respeito a quem não vê, ou a música por respeito a quem não ouve.".
VI.
É por isso que o Papa nunca se cala, e mesmo confinado a uma cadeira de rodas, ele continua a recordar-nos os grandes ideais da nossa fé, ajuda-nos a sonhar em grande e a voar alto. Com o Pacto Educativo Global, sonha com uma aliança entre todos os educadores do mundo para que possam ensinar às novas gerações o ideal da fraternidade universal, valorizando tudo o que é belo que herdámos do passado e olhando sempre para o futuro. E, nestes dias, fomos estimulados pela beleza de Enéas, que é, aqui cabe dizê-lo, lindo como um deus grego. Enéas era belo não só fisicamente (era filho da deusa Afrodite) mas interiormente, pela sua humanidade, inteligência, força, engenhosidade. Alguém chegou ao ponto de dizer que estamos todos cativados por esta figura porque ele se assemelha a nós, e cada um de nós pode dizer: Enéas sou eu!
Para concluir, gostaria de dizer especialmente aos jovens que se para mim foi uma experiência maravilhosa redescobrir a beleza dos contos mitológicos, que detestei no passado devido a imposições escolares, espero que também para vós, após a "obrigação" que vos possa ter sido imposta quando crianças de irem à igreja e à catequese, possam redescobrir por si próprios a grandeza das verdades da fé que nos foram ensinadas e compreender que a beleza de todos os deuses ou heróis gregos, dos nossos ídolos, dos influencer, rappers ou trappers, dos protagonistas de todas as séries das nossas indigestões televisivas, não é absolutamente nada em comparação com a extraordinária beleza de Cristo, que nos chama, também através do Pacto Educativo Global, a tornarmo-nos todos irmãos, ou por dizer com as palavras de Francisco: Fratelli Tutti.
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Para ver o vídeo em português clicar aqui: https://youtu.be/xpqqGImypLk
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