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CRISTIANI “CINICI”

CRISTIANI “CINICI”.

Una (prima) riflessione per Domenica 18-10-2020

< Mt 22,15-21 (TC-A XXIX)



I.

Il famoso filosofo tedesco Sloterdijk nel suo libro “Critica della ragione cinica” definisce i cristiani come “cinici” nel senso filosofico più alto, perché da sempre “irriverenti” nei confronti delle autorità politiche. Irriverenti non vuol dire che non rispettano le autorità ma che non le venerano. I primi cristiani furono martirizzati proprio perché non “adoravano” l’imperatore e i suoi déi. Di fronte all’assolutizzazione del potere e la sua rivendicazione di un’origine divina, i cristiani ridimensionarono fin da subito queste pretese facendo una netta distinzione tra il potere mondano (ciò che è di Cesare) e quello spirituale (ciò che è di Dio). Gettarono così le basi della laicità dello stato.

II.

Gesù con la risposta geniale che ha dato nel Vangelo di oggi ai farisei, ai quali non interessava niente che cosa pensava Gesù ma volevano solo incastrarlo con domande trabocchetto, ha voluto compiere questa separazione tra potere politico e religione.

Una fede autentica è possibile solo in un contesto di laicità dello stato, dove non deve esistere nessuna costrizione in materia di fede. Purtroppo nel passato non è sempre stato così, e ancora oggi ci sono governi che impongono la religione di stato senza libertà di scelta e chi abiura o cambia religione è condannato a morte. Non è certamente questa la religione che voleva Gesù. Gesù offre una proposta a uomini liberi che aderiscano per libera scelta e non per costrizione.

III.

Per poter scegliere di credere è necessario però anche il conoscere, perché nell’ignoranza non esiste libertà di scelta.

Per esempio, se qualcuno non ha mai sentito parlare e non sa che esistono le Isole Quirimbas non potrà mai decidere di farci un viaggio! Perché nell’ “ignoranza” non c’è libertà.

Per questo si battezzano i bambini e li mandiamo al catechismo, per conoscere Dio e poter poi scegliere liberamente quando sono più grandi. Ma un bambino che cresce e non ha mai sentito parlare di Gesù, non ha mai letto una pagina di Vangelo, non ha mai messo il piede in una chiesa… quando sarà grande come potrà scegliere di credere in Dio se non sa niente di religione? Nell’ignoranza non c’è liberta di scelta.

Così nell’evangelizzazione dei popoli, se nessuno avesse portato l’annuncio del Vangelo a tanti popoli del mondo, come avrebbero potuto conoscere Gesù Cristo e scegliere di credere in Lui? Nonostante gli errori fatti a volte con evangelizzazioni forzate, tanti popoli hanno aderito con entusiasmo e incarnato nella loro cultura il messaggio evangelico al punto che in futuro saranno loro che verranno a ri-evangelizzare la nostra vecchia Europa.

IV.

Difendere che la religione deve essere indipendente dallo Stato (e viceversa) non significa che i cristiani non devono interessarsi di politica. Essi non vivono sulla luna o in un altro mondo, ma in questa realtà in cui sono chiamati a collaborare efficacemente per la costruzione di una società più giusta e pacifica. Papa Francesco ha dedicato un capitolo intero della nuova enciclica “Fratelli Tutti” al tema della “Migliore Politica” (FT Cap.5). Anzi, il Papa insiste veementemente sulla necessità del nostro impegno nel mondo come cristiani, soprattutto in favore dei più poveri.


(eziolorenzobono@hotmail.com)

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