🇮🇹 “EVERYTHING’S ALRIGHT” (va tutto bene).
(testo e video in 🇮🇹 italiano)
Una riflessione per la XVI Domenica del Tempo Comune C (17-7-2022)
> Lc 10,38-42 (Marta e Maria)
I.
Mi sono chiesto tante volte come è stato possibile che un giovane di appena 22 anni abbia potuto scrivere l’opera rock più bella di tutti i tempi. Sto parlando di Andrew Lloyd Webber che nel 1970, scrisse il suo capolavoro “Jesus Christ Superstar” che tre anni dopo diventerà anche un film di grande successo. Webber è autore di 17 musical tra cui i famosi: Evita, Il Fantasma dell’opera, Cats, etc. A Broadway (New York) e a West End (Londra) e anche in Italia ho visto altri bellissimi musical… eppure quel “Jesus Christ Superstar” che avevo visto da ragazzino non è mai stato superato. In questo musical ci sono due canzoni stupende: “I don’t know how to love him” (Non so come amarlo) e “Everything’s alright” (va tutto bene) dove Maria Maddalena canta con struggente dolcezza il suo amore per Gesù. Che Maria Maddalena fosse innamorata di Gesù è una storia lunga duemila anni, dai vangeli apocrifi fino ai nostri giorni come abbiamo visto nel bel film di Martin Scorsese “L’ultima tentazione di Cristo” e nel libro di Dan Brown “Il codice Da Vinci” dove, secondo la fervida fantasia dell’autore, Gesù e Maria ebbero addirittura una discendenza.
III.
Chi fosse in realtà Maria Maddalena (la cui ricorrenza, tra poco 22 luglio, per espresso volere di Papa Francesco è stata elevata da memoria a festa «per significare la rilevanza di questa donna che mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata») è ancora avvolto nel mistero. Spesso sono state identificate in un’unica persona quelle che probabilmente erano tre personaggi diversi, e cioè Maria Maddalena “dalla quale erano usciti sette demoni”; la peccatrice anonima la “prostituta” che nell’episodio seguente la “liberazione” di Maria Maddalena, aveva unto i piedi a Gesù, e quindi identificata con la stessa Maria Maddalena, e infine Maria di Betania, sorella di Marta e Lazzaro che anche lei unse i piedi di Gesù e quindi fu identificata con la peccatrice anonima che era stata a sua volta identificata con Maria Maddalena (da qui la confusione tra le Marie).
In ogni caso, anche Maria di Betania era profondamente innamorata di Gesù, anche lei “mostrò un grande amore a Cristo e fu da Cristo tanto amata”. Maria era così incantata da Gesù a tal punto che quando Gesù appare lei si scioglie, si abbandona ai suoi piedi in ascolto e dimentica tutto il resto. Perché quando sei innamorato ti scordi di tutto, ti scordi di mangiare, di cucinare, di spazzare la casa, di lavarti, di fare qualsiasi cosa e ti lasci trasportare dalla persona amata dove lei vuole, fosse pure in capo al mondo.
III.
E a un certo punto irrompe Marta, come un elefante in un negozio di cristalli, che spezza l’incanto e risentita rimprovera anche Gesù che com’è possibile non si renda conto di tutte le cose che ci sono da fare in cucina? “Non t’importa che mia sorella non sta facendo nulla?” Vuol far sentire in colpa Gesù. Ricorre ai ricatti affettivi che anche noi spesso usiamo contro gli altri quando siamo frustrati o peggio ancora quando noi “lavoriamo come dei somari” e gli altri “fanno la bella vita”. Come ci rode tante volte la felicità degli altri e per questo, come Marta, vogliamo “giustamente” vomitare sugli altri le nostre angosce perché anche loro siano angustiati come noi.
Marta, Marta… Lei si stava importando di tutto, meno della cosa più importante, che era la parola di Gesù. Semplicemente perché lei non era una persona così innamorata.
Se voleva strappare Maria da Gesù forse è perché non era innamorata della sorella che “meritava” di più stare a pelare le patate in cucina che stare ad ascoltare il Maestro. O forse non era così innamorata del Maestro: possibile che quello che Gesù aveva da dire sarebbe stato più importante della cena da preparare?
IV.
Quanta confusione facciamo spesso anche noi tra le cose importanti e quelle meno importanti. Vogliamo mettere tutto sullo stesso piano, senza priorità.
Tanti commenti che ho letto riguardanti questa pagina del vangelo, insistono sull’importanza delle due dimensioni, quella attiva, del lavoro, dell’apostolato, e quella contemplativa, della meditazione, della preghiera. E insistono nel sottolineare la pari dignità delle due dimensioni quella etica e quella estetica.
Eppure Gesù non dice che sono la stessa cosa. Dice che Maria ha scelto la parte migliore, non Marta. Quindi smettiamola di voler mettere tutto sullo stesso piano, come se ascoltare la parola di Dio e pelare le patate fosse la stessa cosa. Quando scegliamo Dio e lo mettiamo al primo posto, troveremo anche il tempo di fare le altre cose, anche per pelare le patate. Crediamo forse che se anche Marta fosse rimasta ad ascoltare Gesù invece che preparare la cena sarebbero poi tutti morti di fame? Penso proprio di no. Magari alla fine, sarebbero andati tutti in cucina, compreso Gesù, per cucinare qualcosa insieme.
E quindi non ci sono scuse per non pregare, dicendo che abbiamo tante cose da fare e non abbiamo tempo per andare in Chiesa. Se per noi sono più importanti le patate che Gesù (e per patate intento le tante cose inutili o poco importanti che facciamo ogni giorno), non meravigliamoci se saremo sempre angustiati e rancorosi contro tutto e tutti, e se non ci spieghiamo perché le patate non danno la felicità. Per mettere Gesù al primo posto bisogna essere innamorati di lui, come Maria. Per trovare il tempo per venire in Chiesa tutte le sante domeniche bisogna essere innamorati di Gesù. Altrimenti ce ne staremmo a pelare le patate, cioè a fare qualsiasi altra cosa.
Lo so che ci sono dei master-chef pluristellati che guadagnano milioni di euro all’anno. Guadagnano soldi, ma non certo la felicità. Per essere felici, per fare salti di gioia, ci vuole ben altro che quattro salti in padella.
V.
Ma alla fine, come sarà terminata la storia?
Maria strappata dal suo incanto sarà stata strattonata da Marta in cucina a pelare le patate? Oppure Marta resasi conto di cosa fosse più importante Gesù si sarà seduta anche lei ai suoi piedi per ascoltarlo?
Mi piace pensare che anche Marta, rinsavita, si sarà persa nell’incanto di Gesù, e si sarà messa anche lei a cantare come la sorella innamorata: “I don’t know how to love Him” (Non so come amarlo) e “Everything’s alright” (va tutto bene).
🇵🇹 “EVERYTHING’S ALRIGHT” (vai tudo bem)
(texto e vídeo em 🇵🇹 português)
Uma reflexão para o 16º Domingo do Tempo Comum C (17-7-2022)
> Lc 10,38-42 (Martha e Maria)
I.
Já me perguntei muitas vezes como foi possível que um jovem de apenas 22 anos pudesse escrever a mais bela ópera rock de todos os tempos. Estou a falar de Andrew Lloyd Webber que, em 1970, escreveu a sua obra-prima "Jesus Christ Superstar", que três anos mais tarde também se tornou um filme de grande sucesso. Webber é o autor de 17 musicais, incluindo a famosa Evita, O Fantasma da Ópera, Cats, etc. Na Broadway (Nova Iorque) e no West End (Londres) e também em Itália vi outros belos musicais... no entanto, aquele 'Jesus Christ Superstar' que vi quando criança nunca foi ultrapassado. Neste musical há duas canções maravilhosas: 'I don't know how to love him' e 'Everything's all right' onde Maria Madalena canta com doçura pungente o seu amor por Jesus. Que Maria Madalena estava apaixonada por Jesus é uma história que remonta a dois mil anos atrás, desde os evangelhos apócrifos até aos nossos dias, como vimos no belo filme de Martin Scorsese 'A Última Tentação de Cristo' e no livro de Dan Brown 'O Código Da Vinci' onde, segundo a fértil imaginação do autor, Jesus e Maria tiveram até descendência.
III.
Quem foi realmente Maria Madalena (cujo dia de festa, que será em breve 22 de Julho, foi, por desejo expresso do Papa Francisco, elevado de um memorial a uma festa "para significar a relevância desta mulher que mostrou grande amor a Cristo e foi muito amada por Ele”) ainda está envolta em mistério. O que eram provavelmente três personagens diferentes foram frequentemente identificados numa só pessoa, nomeadamente Maria Madalena "de quem tinham saído sete demónios"; a pecadora anónima a "prostituta" que, no episódio que se seguiu à "libertação" de Maria Madalena, tinha ungido os pés de Jesus, e por isso foi identificada com a própria Maria Madalena; e finalmente Maria de Betânia, irmã de Marta e Lázaro, que também ungiu os pés de Jesus e por isso foi identificada com a pecadora anónima que tinha sido identificada com Maria Madalena (daí a confusão entre as Marias).
Em qualquer caso, Maria de Betânia também estava profundamente apaixonada por Jesus, ela também "demonstrou grande amor a Cristo e foi muito amada por Ele”. Maria ficou tão encantada por Jesus que quando Jesus aparece ela derrete-se, rende-se aos seus pés ao ouvir e esquece tudo o resto. Porque quando se está apaixonado esquece-se de tudo, esquece-se de comer, cozinhar, varrer a casa, lavar, fazer qualquer coisa, e deixa-se levar pela pessoa amada onde ela quiser, mesmo que seja até aos confins da terra.
III.
E a certa altura Marta fa uma irrupção, como um elefante numa loja de cristais, e quebra o encanto e repreende até Jesus que como é possível que ele não se aperceba de todas as coisas que há para fazer na cozinha? "Não te importas que a minha irmã não esteja a fazer nada?”. Ela quer fazer com que Jesus se sinta culpado. Ela recorre à chantagem emocional que demasiadas vezes usamos contra outros quando estamos frustrados ou pior ainda quando 'trabalhamos como burros' e outros 'vivem a boa vida'. Como roe tão frequentemente a felicidade dos outros e por isso, tal como Marta, queremos "justamente" vomitar nos outros as nossas ansiedades para que também eles fiquem tão ansiosos como nós.
Marta, Marta... Ela preocupava-se com tudo menos com a coisa mais importante, que era a palavra de Jesus. Simplesmente porque ela não era uma pessoa apaixonada.
Se ela queria arrancar Maria de Jesus, talvez fosse porque não estava apaixonada pela sua irmã que "merecia" mais estar a descascar batatas na cozinha do que a ouvir o Mestre. Ou talvez ela, Marta, não estivesse tão apaixonada pelo Mestre: será possível que o que Jesus tinha a dizer fosse mais importante do que o jantar a ser preparado?
IV.
Quantas vezes também nós nos confundimos entre o que é importante e o que é menos importante. Queremos colocar tudo no mesmo nível, sem prioridades.
Tantos comentários que li a respeito desta página do Evangelho insistem na importância das duas dimensões, a activa, do trabalho, do apostolado (Marta), e a contemplativa, da meditação, da oração (Maria). E insistem em realçar a igual dignidade das duas dimensões, a ética e a estética.
No entanto, Jesus não diz que é a mesma coisa. Ele diz que Maria escolheu a melhor parte, não Marta. Portanto, vamos parar de tentar colocar tudo no mesmo nível, como se ouvir a palavra de Deus e descascar batatas fosse a mesma coisa. Quando escolhemos Deus e O colocamos em primeiro lugar, também encontraremos tempo para fazer as outras coisas, mesmo descascar batatas. Talvez pensamos que se Marta tivesse ficado para ouvir Jesus em vez de preparar o jantar, todos teriam morrido de fome? Penso que não. Talvez no final, todos eles teriam ido à cozinha, incluindo Jesus, para cozinhar algo juntos.
E por isso não há desculpa para não rezar, dizendo que temos tanto para fazer e não temos tempo para ir à igreja. Se as batatas são mais importantes para nós do que Jesus (e por batatas quero dizer as muitas coisas inúteis ou sem importância que fazemos todos os dias), não nos surpreendamos se estamos sempre ansiosos e ressentidos contra tudo e todos, e se não nos explicarmos porque é que as batatas não trazem felicidade. Para colocar Jesus em primeiro lugar, é preciso estar apaixonados por ele, como Maria. Para encontrar a hora de vir à Igreja todos os benditos domingos, é preciso estar apaixonados por Jesus. Caso contrário, estaríamos a descascar batatas, ou seja, a fazer qualquer outra coisa.
Sei que há master-chef de várias estrelas que ganham milhões de euros por ano. Ganham dinheiro, mas certamente não a felicidade. Para ser feliz, para pular de alegria, são necessários mais de “quatro saltos numa frigideira”.
V.
Mas no final, como é que a história vai acabar?
Será que Maria foi arrancada do seu encanto e arrastada pela Marta para a cozinha para descascar batatas? Ou será que Marta, percebendo o que era mais importante, terá também se sentada aos pés de Jesus para o escutá-lo?
Gosto de pensar que também Marta, tendo caído em si, se terá perdida no encanto de Jesus, e terá começado a cantar como a sua irmã apaixonada: “I don’t know how to love Him” (‘Não sei como amá-lo’) e “Everything’s alright” (‘Está tudo bem’).
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