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🇮🇹 GESU IL “GRANDE AVATAR” 🇵🇹 JESUS O "GRANDE AVATAR 🇬🇧 JESUS THE “GREAT AVATAR”




🇮🇹 GESU IL “GRANDE AVATAR”

(Video e testo in 🇮🇹 italiano)

Commento al Vangelo della III Domenica di Pasqua

Lc 24,35-48 (Apparizione di Gesù nel cenacolo)


I.

Quando ero piccolo avevo una parente anziana che diceva di vedere ogni notte, apparire nella stanza, suo marito che era morto da tempo. Una visione che durava pochi secondi e poi spariva. Ed io bambino con occhi attoniti e orecchie spalancate rimanevo esterrefatto nell’ascoltare quei racconti immaginando visioni di fantasmi.

Anche durante i miei vent’anni passati in Africa ho ascoltato più volte racconti di apparizioni di antenati sottoforma di spiriti o fantasmi e diverse persone mi giuravano di averli visti davvero.

Il racconto di visioni e apparizioni non è un fenomeno recente ma risale ai racconti mitologici e letterari molto antichi. Omero ci parla di Ulisse che scende nell’Ade e interagisce con la madre Anticlea e altri eroi greci defunti, e incontra il suo compagno di viaggio Elpenore che era già morto. Nell’Iliade ci parla di Achille affranto dal dolore che vede il fantasma del suo amato amico Patroclo. Virgilio ci descrive l’incontro di  Enea con il padre Anchise e molte altre anime dei defunti durante la sua visita agli inferi. In molte culture antiche come quella dei Romani, Greci, Cinesi, Egizi si praticava la divinazione, la necromanzia (consultare i morti), l'uso di oracoli o medium, o anche sogni e visioni indotte ritualmente.

Anche nella mitologia nordica e celtica, come nei popoli aborigeni dell’Australia o dei nativi americani, troviamo diverse saghe di protagonisti che interagiscono con i fantasmi degli antenati e personaggi mitici.

Nella fede cristiana oltre alle visioni di Gesù risorto, delle quale parleremo subito, abbiamo i discepoli sul Tabor che vedono Elia e Mosé, e San Giovanni apostolo che nell’Apocalisse riceve visioni di spiriti che comunicano con lui. Lungo la storia della Chiesa abbiamo molte racconti di apparizione della Madonna, dei Santi o dello stesso Gesù come nel caso di Suor Faustina Kowalska. Racconti di visioni di morti le ritroviamo in tutto il Medioevo e il Rinascimento in tutta Europa. Nella letteratura, oltre la la leggenda di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, abbiamo diversi personaggi di Shakespeare che hanno visioni di morti, come il principe Amleto che vede il padre, Macbeth il suo ex amico e rivale Banquo che lui ha ucciso, il Re Lear la figlia Cordelia, Giulio Cesare appare al figlio Brutus. E molti altri casi.

II.

Di primo acchito potremmo essere tentati di confondere le apparizioni di Gesù con quelle delle storie che abbiamo finora raccontato le quali, eccetto quelle cristiane,  sono finzioni letterarie o frutto di immaginazioni e autosuggestioni.

Gli apostoli di Gesù e i discepoli, come quelli di Emmaus e le donne, quando videro Gesù risorto, non videro un fantasma ma un uomo in carne e ossa, anche se inizialmente avevano creduto di vedere un fantasma come ci dice il vangelo di questa domenica: “Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma”. Quelle dei discepoli non furono immaginazioni o autosuggestioni, perché loro hanno visto e toccato qualcuno realmente vivo, presente con il corpo, e non solo con lo spirito: “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Poi Gesù si siede a mangiare: un “vero fantasma” non mangia.

Ecco che quando pensiamo a Gesù Risorto, non dobbiamo immaginare qualcosa di spirituale, di etereo, o a un’idea, ma al Dio che si è fatto carne e che anche dopo la morte ha ripreso lo stesso corpo che era sulla croce: “mostrò loro le mani e i piedi”.  A Tommaso disse: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco”.

Quello di Gesù è un corpo fisico, reale, ma nello stesso tempo un corpo risorto, che attraversa le pareti del cenacolo, appare in luoghi diversi e che ascende al cielo. La nostra religione cristiana non si basa su racconti mitologici, saghe o favole letterarie, ma sulla fede nella testimonianza di coloro che hanno convissuto con Dio che si è fatto carne, è morto ed è risorto con il suo corpo e che loro hanno visto e toccato.  La nostra fede cristiana si nutre ogni giorno o ogni domenica non solo di cose spirituali, ma del corpo e del sangue del Signore.

III.

In conclusione.

Nella tradizione cristiana accanto alle apparizioni incorporee di santi e martiri, ci sono anche apparizione corporee  che interagiscono con i credenti, come racconta per esempio la leggenda di San Francesco d'Assisi che appare  fisicamente ai suoi seguaci Fra’ Ruffino, Fra’ Leone e al suo biografo Tommaso da Celano. Anche San Giovanni Bosco e Santa Caterina da Siena e altri hanno avuto apparizioni corporee dei santi, della Madonna e di Gesù.

Anche in altre tradizioni religiose ci sono narrazioni di apparizioni corporee di divinità, figure spirituali o esseri soprannaturali, come nel buddhismo, nel giainismo, nelle tradizioni della Nuova Era e dello sciamanesimo.

Nella tradizione induista, ci sono esseri detti Avatar (un termine reso famoso dalle pellicole holliwoodiane) inviati per compiere una missione specifica, come ristabilire l'ordine cosmico o proteggere l'umanità. Sono una manifestazione diretta di una divinità suprema sulla terra. Gli avatar più conosciuti nell’induismo sono quelli di Vishnu, Rama e Krishna.

Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia e della Scienza dello Spirito, discipline esoteriche annoverate tra le pseudoscienze, aveva definito Gesù il "Grande Avatar" in quanto essere divino che ha raggiunto il culmine dell'evoluzione umana, incarnandosi sulla terra per portare una nuova dispensazione spirituale all'umanità.  Gesù per Steiner non è solo un maestro spirituale, ma anche un essere cosmico che ha influenzato il destino dell'intero universo.

Definire Gesù come il “Grande Avatar” è una definizione che ricalca altri tentativi limitati di inculturare Gesù, come la definizione di “Grande antenato” nel continente africano o  del “Dio Ignoto” nell’areopago di Atene. Ma la più grande definizione di Gesù l’ha data Lui stesso, definendosi Via, Verità e Vita.

E se proprio vogliamo parlare di avatar, ecco noi cristiani potremmo essere simpaticamente chiamati gli “avatar” di Gesù. Ma a differenza degli avatar del film holliwoodiano che furono inviati dagli umani a Pandora, una luna abitata da una razza aliena chiamata i Na'vi e colonizzata dall'umanità per sfruttare le sue risorse naturali, i cristiani  invece sono inviati da Gesù al mondo per predicare “a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”. Noi cristiani siamo degli “avatar” innamorati di Gesù con la missione di fare innamorare di Lui il mondo intero.


  • Immagine di fondo: fotogramma del film Avatar

  • Musica di sottofondo: (Avatar Theme Song) I See You - Leona Lewis (Piano cover) by Aldy Santos






🇵🇹 JESUS O "GRANDE AVATAR

(Vídeo e texto em 🇵🇹 português)

Comentário ao Evangelho do III Domingo de Páscoa

Lc 24,35-48 (Aparição de Jesus no Cenáculo)


I.

Quando eu era criança, tinha uma parente idosa que dizia que todas as noites via aparecer no  quarto o seu marido, já falecido há muito tempo. Uma visão que durava alguns segundos e depois desaparecia. E eu, em criança, com os olhos espantados e os ouvidos bem abertos, ficava atónita ao ouvir essas histórias e imaginar visões de fantasmas.

Mesmo durante os meus 20 anos em África, ouvi repetidamente histórias de aparições de antepassados sob a forma de espíritos ou fantasmas, e várias pessoas juraram-me que os tinham visto de facto.

A história das visões e aparições não é um fenómeno recente, mas remonta a contos mitológicos e literários muito antigos. Homero conta-nos que Odisseu desceu ao Hades e interagiu com a sua mãe Anticlea e outros heróis gregos falecidos, e encontrou o seu companheiro de viagem Elpenor, que já estava morto. A Ilíada fala-nos de Aquiles que, angustiado, vê o fantasma do seu querido amigo Pátroclo. Virgílio descreve o encontro de Eneias com o seu pai Anquises e muitas outras almas dos mortos durante a sua visita ao submundo. Em muitas culturas antigas, como os romanos, os gregos, os chineses e os egípcios, praticavam-se a adivinhação, a necromancia (consulta dos mortos), o uso de oráculos ou médiuns, ou mesmo sonhos e visões ritualmente induzidos.

Também na mitologia nórdica e celta, tal como nos povos aborígenes da Austrália ou nos nativos americanos, encontramos várias sagas de protagonistas que interagem com os fantasmas de antepassados e personagens míticos.

Na fé cristã, para além das visões de Jesus ressuscitado, de que falaremos agora, temos os discípulos do Tabor que vêem Elias e Moisés, e São João Apóstolo que, no Apocalipse, recebe visões de espíritos que comunicam com ele. Ao longo da história da Igreja, temos muitos relatos de aparições de Nossa Senhora, dos Santos ou do próprio Jesus, como no caso da Irmã Faustina Kowalska. Contos de visões de mortos encontramos ao longo da Idade Média e do Renascimento em toda a Europa. Na literatura, para além da lenda do Rei Artur e dos Cavaleiros da Távola Redonda, temos várias personagens de Shakespeare que têm visões dos mortos, como o Príncipe Hamlet que vê o seu pai, Macbeth o seu antigo amigo e rival Banquo que ele matou, o Rei Lear a sua filha Cordélia, Júlio César aparece ao seu filho Brutus. E muitos outros casos.

II.

À primeira vista, poderíamos ser tentados a confundir as aparições de Jesus com as das histórias que contámos até agora, que, à exceção das cristãs, são ficções literárias ou fruto da imaginação e da autossugestão.

Os apóstolos e os discípulos de Jesus, como os de Emaús e as mulheres, quando viram Jesus ressuscitado, não viram um fantasma, mas um homem em carne e osso, apesar de inicialmente terem acreditado que estavam a ver um fantasma, como nos diz o evangelho deste domingo: "Atormentados e cheios de medo, pensavam estar a ver um fantasma". As palavras dos discípulos não eram imaginações ou auto-sugestões, porque viam e tocavam alguém que estava realmente vivo, presente com o corpo e não apenas com o espírito: "Olha para as minhas mãos e os meus pés: sou eu mesmo! Tocai-me e vede; um fantasma não tem carne nem ossos como vedes que eu tenho". Depois Jesus senta-se para comer: um "fantasma verdadeiro" não come.

Por isso, quando pensamos em Jesus ressuscitado, não devemos imaginar algo espiritual, etéreo ou uma ideia, mas o Deus que se fez carne e que, mesmo depois da morte, retomou o mesmo corpo que estava na cruz: "mostrou-lhes as mãos e os pés".  A Tomé disse: "Põe aqui o teu dedo e vê as minhas mãos; estende a tua mão e põe-na no meu lado".

O corpo de Jesus é um corpo físico, real, mas ao mesmo tempo um corpo ressuscitado, que atravessa as paredes do cenáculo, aparece em diferentes lugares e sobe ao céu. A nossa religião cristã não se baseia em contos mitológicos, sagas ou fábulas literárias, mas na fé no testemunho daqueles que viveram com Deus que se fez carne, morreu e ressuscitou com o seu corpo e que eles viram e tocaram.  A nossa fé cristã alimenta-se todos os dias ou todos os domingos não só de coisas espirituais, mas do corpo e do sangue do Senhor.

III.

Em conclusão.

Na tradição cristã, a par das aparições incorpóreas dos santos e dos mártires, há também aparições corporais que interagem com os crentes, como conta, por exemplo, a lenda de São Francisco de Assis que aparece fisicamente aos seus seguidores Fra' Ruffino, Fra' Leone e ao seu biógrafo Tommaso da Celano. São João Bosco, Santa Catarina de Sena e outros também tiveram aparições corporais de santos, de Nossa Senhora e de Jesus.

Também noutras tradições religiosas há relatos de aparições corporais de divindades, figuras espirituais ou seres sobrenaturais, como no budismo, no jainismo, nas tradições da Nova Era e no xamanismo.

Na tradição hindu, existem seres chamados Avatares (termo tornado famoso pelos filmes de Hollywood) enviados para cumprir uma missão específica, como restaurar a ordem cósmica ou proteger a humanidade. São a manifestação direta de uma divindade suprema na Terra. Os avatares mais conhecidos no hinduísmo são os de Vishnu, Rama e Krishna.

Rudolf Steiner, o fundador da Antroposofia e da Ciência Espiritual, disciplinas esotéricas consideradas entre as pseudociências, chamou a Jesus o "Grande Avatar" como um ser divino que atingiu o pináculo da evolução humana, encarnado na Terra para trazer uma nova dispensação espiritual à humanidade.  Para Steiner, Jesus não é apenas um mestre espiritual, mas também um ser cósmico que influenciou o destino de todo o universo.

Definir Jesus como o "Grande Avatar" é uma definição que ecoa outras tentativas limitadas de enculturar Jesus, como a definição do "Grande Ancestral" no continente africano ou o "Deus Desconhecido" no Areópago de Atenas. Mas a maior definição de Jesus foi dada por Ele próprio, definindo-se como Caminho, Verdade e Vida.

E se quisermos realmente falar de avatares, nós, cristãos, poderíamos ser chamados simpaticamente de "avatares" de Jesus. Mas, ao contrário dos avatares do filme de Hollywood, que foram enviados pelos humanos para Pandora, uma lua habitada por uma raça alienígena chamada Na'vi e colonizada pela humanidade para explorar os seus recursos naturais, os cristãos, por outro lado, são enviados por Jesus ao mundo para pregar "a todos os povos a conversão e o perdão dos pecados". Nós, cristãos, somos "avatares" apaixonados por Jesus com a missão de fazer com que o mundo inteiro se apaixone por Ele.


- Imagem de fundo: fotograma do filme Avatar

- Música de fundo: (Canção tema do filme Avatar) I See You - Leona Lewis (Piano cover) por Aldy Santos






🇬🇧 JESUS THE “GREAT AVATAR”

(Video and text in 🇬🇧 English)

Commentary on the Gospel for the Third Sunday of Easter

Lk 24:35-48 (Appearance of Jesus in the Upper Room)


I.

When I was a child, I had an elderly relative who said that every night she saw her husband, who had died long ago, appear in her room. A vision that lasted a few seconds and then disappeared. And I, as a child, with astonished eyes and wide-open ears, was stunned as I listened to those stories and imagined visions of ghosts.

Even during my 20 years in Africa, I repeatedly listened to tales of apparitions of ancestors in the form of spirits or ghosts, and several people swore to me that they had indeed seen them.

The tale of visions and apparitions is not a recent phenomenon but goes back to very ancient mythological and literary tales. Homer tells us of Odysseus descending into Hades and interacting with his mother Anticlea and other deceased Greek heroes, and meeting his travelling companion Elpenor who was already dead. The Iliad tells us of  grief-stricken Achilles who sees the ghost of his beloved friend Patroclus. Virgil describes Aeneas' encounter with his father Anchises and many other souls of the dead during his visit to the underworld. In many ancient cultures such as the Romans, Greeks, Chinese and Egyptians, divination, necromancy (consulting the dead), the use of oracles or mediums, or even ritually induced dreams and visions were practised.

Also in Nordic and Celtic mythology, as in the Aboriginal peoples of Australia or Native Americans, we find several sagas of protagonists interacting with the ghosts of ancestors and mythical characters.

In the Christian faith, in addition to the visions of the risen Jesus, which we will discuss now, we have the disciples on Tabor who see Elijah (Ilàja)and Moses, and St John the Apostle who in Revelation receives visions of spirits communicating with him. Throughout the history of the Church we have many accounts of apparitions of Our Lady, the Saints or Jesus himself as in the case of Sister Faustina Kowalska. Tales of visions of the dead we find throughout the Middle Ages and the Renaissance throughout Europe. In literature, besides the legend of King Arthur and the Knights of the Round Table, we have several Shakespeare characters who have visions of the dead, such as Prince Hamlet seeing his father, Macbeth his former friend and rival Banquo whom he killed, King Lear his daughter Cordelia, Julius Caesar appears to his son Brutus. And many other instances.

II.

At first glance we might be tempted to confuse the apparitions of Jesus with those of the stories we have told so far, which, except for the Christian ones, are literary fictions or the result of imagination and autosuggestion.

Jesus' apostles and disciples, like those of Emmaus and the women, when they saw the resurrected Jesus, did not see a ghost but a man in the flesh, even though they had initially believed they were seeing a ghost as this Sunday's gospel tells us: "Distraught and full of fear, they thought they were seeing a ghost". Those of the disciples were not imaginations or autosuggestions, because they saw and touched someone who was really alive, present with body, and not only with spirit: "Look at my hands and my feet: it is really me! Touch me and see; a ghost has no flesh and bones as you see that I have". Then Jesus sits down to eat: a "real ghost" does not eat.

So when we think of the Risen Jesus, we must not imagine something spiritual, ethereal, or an idea, but the God who became flesh and who even after death took up the same body that was on the cross: "he showed them his hands and feet".  To Thomas he said: 'Put your finger here and look at my hands; stretch out your hand and put it in my side'.

Jesus' is a physical, real body, but at the same time a resurrected body, passing through the walls of the cenacle, appearing in different places and ascending to heaven. Our Christian religion is not based on mythological tales, sagas or literary fables, but on faith in the testimony of those who have lived with God who became flesh, died and rose again with his body and whom they have seen and touched.  Our Christian faith is nourished every day or every Sunday not only by spiritual things, but by the body and blood of the Lord.

III.

In conclusion.

In the Christian tradition, alongside the incorporeal apparitions of saints and martyrs, there are also bodily apparitions that interact with believers, as recounted for example in the legend of St Francis of Assisi appearing physically to his followers Fra' Ruffino, Fra' Leone and his biographer Tommaso da Celano. St John Bosco and St Catherine of Siena and others have also had corporeal apparitions of saints, Our Lady and Jesus.

In other religious traditions, too, there are accounts of corporeal apparitions of deities, spiritual figures or supernatural beings, such as in Buddhism, Jainism, New Age traditions and shamanism.

In the Hindu tradition, there are beings called Avatars (a term made famous by Hollywood films) sent to fulfil a specific mission, such as restoring cosmic order or protecting humanity. They are a direct manifestation of a supreme deity on earth. The best known avatars in Hinduism are those of Vishnu, Rama and Krishna.

Rudolf Steiner, the founder of anthroposophy and Spiritual Science, esoteric disciplines counted among the pseudosciences, called Jesus the "Great Avatar" as a divine being who reached the pinnacle of human evolution, incarnating on earth to bring a new spiritual dispensation to humanity.  Jesus for Steiner is not only a spiritual teacher, but also a cosmic being who influenced the destiny of the entire universe.

Defining Jesus as the "Great Avatar" is a definition that echoes other limited attempts to enculturate Jesus, such as the definition of the "Great Ancestor" on the African continent or the "Unknown God" in the Areopagus of Athens. But the greatest definition of Jesus was given by Himself, defining Himself as Way, Truth and Life.

And if we really want to talk about avatars, here we Christians could be sympathetically called the 'avatars' of Jesus. But unlike the avatars of the Hollywood movie who were sent by humans to Pandora, a moon inhabited by an alien race called the Na'vi and colonised by mankind to exploit its natural resources, Christians, on the other hand, are sent by Jesus to the world to preach "to all peoples conversion and forgiveness of sins". We Christians are 'avatars' in love with Jesus with the mission to make the whole world fall in love with Him.


- Background image: frame from the film Avatar

- Background music: (Avatar Theme Song) I See You - Leona Lewis (Piano cover) by Aldy Santos

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