🇮🇹 INFINITO+1
(Video e testo in 🇮🇹 italiano)
Commento al Vangelo della Domenica 24 Marzo 2024 (Domenica delle Palme B)
Mc 14,1-15,47 (Passione secondo Marco)
I.
All’inizio di quest’anno (2024) il bravo e giovane cantante romano Filippo Uttinacci (in arte Fulminacci) ha pubblicato la sua bella canzone “Infinito +1” accompagnata da un video molto emozionante che vi consiglio di vedere. Hanno filmato 9 coppie di persone sedute una di fronte all’altra che dovevano solo guardarsi per un po’ di tempo negli occhi, senza dire una parola. Queste coppie alcune erano di persone sconosciute tra loro, altre di sposati separati o di ex fidanzati. Dopo un buon tempo che si guardavano in silenzio, ogni coppia si è abbracciata, o baciata, tutti erano pieni di commozione o con le lacrime agli occhi. Con questo esperimento sociale Fulminacci voleva dimostrare che c’è un tipo di comunicazione non verbale, fatto di silenzi, che può raggiungere risultati più profondi delle parole. Guardarsi intensamente senza dire nulla è stato per quelle coppie un altro modo di scoprirsi per conoscersi, comprendersi, innamorarsi, perdonarsi.
II.
Gesù, dopo tre anni passati a predicare, raccontare parabole, fare discorsi, dialogare… negli ultimi giorni ha scelto un altro modo di comunicare, attraverso il silenzio, come abbiamo visto ora nel racconto della passione (ricordiamoci che non si tratta solo di passione nel senso di sofferenza, ma anche di passione d’amore). Quello che Gesù aveva da dire lo ha detto, non c’è più una parola da aggiungere, quindi ora comunica solo con il silenzio. Di fronte a Pilato che gli chiede “Cos’è la verità” Gesù tace, e me lo immagino dire attraverso uno sguardo pieno d’amore a Pilato “ma non l’hai ancora capito che la verità ce l’hai davanti a te?”. Oppure di fronte alle richieste di Erode che voleva divertirsi nel vedere Gesù fare dei prodigi, Gesù non dice nemmeno una parola, per lo meno con la bocca. Ma anche qui me lo immagino che attraverso il suo sguardo penetrante gli dice “Erode, ma cresci, sei rimasto ancora un bambinetto? Non riesci a guardare oltre?”.
III.
Ci sono tanti tipi di silenzio. Alcuni sono silenzi buoni, altri meno, come per esempio il silenzio de codardi, che non sanno prendere una posizione di fronte a un’ingiustizia. È il silenzio che diventa complice come diceva Martin Luther King: “Non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti”. O come diceva Peppino Impastato, “La mafia uccide, il silenzio pure.”
C’è poi il silenzio dei manipolatori che puniscono soprattutto i propri familiari non parlando con loro, per spingerli a fare quello che loro vogliono. È una forma di abuso psicologico al quale non si deve sottostare altrimenti il rapporto diventa tossico perché elimina la possibilità di confrontarsi, controbattere, dialogare e vuole spingere l’altro a sentirsi in colpa.
C’è il silenzio degli intelligenti, che sanno tacere quando la discussione non porta da nessuna parte. In questo caso, come si dice: “Il silenzio è una risposta intelligente”. È il silenzio di chi si pone su un altro livello, dove la cattiveria e le offese non potranno mai attingerli.
Fare silenzio è anche la giusta scelta di chi sa che non riesce a dominare la sua irruenza e quindi si autoimpone di tacere o di contare fino cento prima di rispondere. Saper tacere quando la discussione sta andando oltre i limiti.
In ogni caso, è meglio tacere sempre quando non si ha nulla da dire, perché come si dice “A volte è meglio fare silenzio e lasciare gli altri nel dubbio se siamo degli stupidi, piuttosto che parlare e togliere loro ogni dubbio”.
IV.
E in fine c’è il silenzio di Gesù, un silenzio nobile, che parla molto più di tante parole: un comunicare fatto di sguardi e di silenzi. Gesù tace di fronte alle domande sbagliate come quella di Pilato che chiedeva cos’è la verità, quando la domanda giusta non è “cos’è” ma “chi è” la Verità; o le domande ingannatrici o superficiali come quelle di Erode che voleva solo soddisfare la sua curiosità; o come le domande idiote dei soldati che lo colpivano e chiedevano: “Indovina chi è stato?”.
Gesù fa silenzio di fronte a tante domande o richieste che noi gli facciamo, perché spesso sono domande sbagliate, o superficiali, o idiote… Gesù risponde non con le parole ma col silenzio che dice molto di più, risponde con la sua passione e morte. Quando gli chiediamo di toglierci la sofferenza, guardiamolo flagellato e incoronato di spine; quando gli chiediamo di proteggerci dalla cattiveria delle persone, guardiamolo deriso e sbeffeggiato dai soldati; quando gli chiediamo di sollevarci dal peso delle nostre croci, guardiamolo salire al calvario caricato dalla croce; quando gli chiediamo di liberare noi o persone care dalla morte, guardiamolo morire in croce. Gesù non ci salva dalla sofferenza, dalla cattiveria e dalla morte, ma ci salva attraverso la sofferenza, la cattiveria e la morte che Lui stesso ha attraversato.
V.
In conclusione.
Nello spiegare il titolo “Infinito + 1” del suo album, Fulminacci dice: «Il titolo nasce dal tipico battibecco che si aveva da piccoli, quando per vincere al gioco "del numero più grande", a chi rispondeva con "infinito", tu ribattevi con "infinito +1"». A me ricorda anche quando a chi ci diceva “Ti voglio un bene infinito” si rispondeva “e io infinito + 1” per dire “io di più”.
Iniziamo questa settimana di passione con passione, accompagniamo in silenzio Gesù nel suo cammino di amore verso il Calvario: una “Via Crucis” che diventa una “Via Amoris” perché segno dell’amore più grande, di un amore infinito, anzi Infinito + 1.
Immagine di fondo: una scena del videoclip “Infinito+1” di Fulminacci
Musica di fondo: Nel tuo silenzio - Base con testo - By R@F57 (Gen verde)
🇵🇹 INFINITO+1
(Vídeo e texto em 🇵🇹 português)
Comentário ao Evangelho do Domingo 24 de março de 2024 (Domingo de Ramos B)
Mc 14,1-15,47 (Paixão segundo Marcos)
I.
No início deste ano (2024), o bom e jovem cantor romano Filippo Uttinacci (também conhecido como Fulminacci) lançou a sua bela canção "Infinito +1", acompanhada por um vídeo muito comovente que vos recomendo ver. Foram filmados 9 pares de pessoas sentadas frente a frente que apenas tinham de olhar nos olhos uma da outra durante algum tempo, sem dizer uma palavra. Estes casais eram, uns, desconhecidos, outros, casados separados ou ex-namorados. Depois de um bom tempo a olharem-se em silêncio, os casais abraçavam-se ou beijavam-se, todos cheios de emoção ou com lágrimas nos olhos. Com esta experiência social, Fulminacci quis mostrar que existe um tipo de comunicação não verbal, feita de silêncios, que pode alcançar resultados mais profundos do que as palavras. Olhar intensamente um para o outro sem dizer nada era para aqueles casais uma outra forma de se descobrirem, de se compreenderem, de se apaixonarem, de se perdoarem.
II.
Jesus, depois de ter passado três anos a pregar, a contar parábolas, a fazer discursos, a dialogar... nos últimos dias, escolheu outra forma de comunicar, através do silêncio, como vimos agora na narrativa da paixão (recordemos que não se trata apenas de paixão no sentido de sofrimento, mas também de paixão de amor). O que Jesus tinha a dizer já o disse, já não há palavra a acrescentar, pelo que agora só comunica através do silêncio. Perante Pilatos, que lhe pergunta "O que é a verdade?", Jesus fica em silêncio, e imagino-o a dizer a Pilatos, através de um olhar cheio de amor: "Mas tu ainda não percebeste que a verdade está mesmo à tua frente?” Ou então, perante aos pedidos de Herodes, que queria divertir-se a ver Jesus fazer prodígios, Jesus nem sequer diz uma palavra, pelo menos com a boca. Mas, mesmo aqui, imagino-o a dizer, através do seu olhar penetrante: "Herodes, cresce, és ainda uma criança? Não consegues ver mais além?”.
III.
Há muitos tipos de silêncio. Alguns são bons silêncios, outros nem tanto, como o silêncio dos cobardes, que não são capazes de tomar posição perante a injustiça. É o silêncio que se torna cúmplice, como disse Martin Luther King: "Não tenho medo da maldade dos malvados, mas do silêncio dos honestos". Ou como disse Peppino Impastato: "A máfia mata, o silêncio também".
Depois, há o silêncio dos manipuladores que castigam sobretudo os seus próprios familiares, não falando com eles, para os obrigar a fazer o que eles querem. É uma forma de abuso psicológico a que não se deve submeter, caso contrário a relação torna-se tóxica, porque elimina a possibilidade de confronto, de contra-argumentação, de diálogo e quer levar o outro a sentir-se culpado.
Há o silêncio dos inteligentes, que sabem calar-se quando a discussão não leva a lado nenhum. Neste caso, como se diz: "O silêncio é uma resposta inteligente". É o silêncio daqueles que se colocam num outro nível, onde a maldade e a ofensa nunca os poderão atingir.
O silêncio é também a escolha acertada de quem sabe que não consegue dominar a sua impetuosidade e, por isso, impõe-se a si próprio o silêncio ou a contagem até cem antes de responder. Saber calar quando a discussão está a ultrapassar os limites.
Em todo o caso, é sempre melhor ficar calado quando não se tem nada a dizer, porque, como se diz, "às vezes é melhor ficar calado e deixar os outros na dúvida sobre se somos estúpidos, do que falar e tirar-lhes todas as dúvidas".
IV.
E, finalmente, há o silêncio de Jesus, um silêncio nobre, que fala muito mais do que as palavras: uma comunicação feita de olhares e silêncios. Jesus cala-se perante as perguntas erradas, como a de Pilatos, que perguntava “o que é a verdade”, quando a pergunta correcta não é "o que é", mas "quem é" a Verdade; ou perante as perguntas enganadoras ou superficiais, como as de Herodes, que só queria satisfazer a sua curiosidade; ou como as perguntas idiotas dos soldados que o feriram e perguntaram: "Adivinha quem foi?”.
Jesus cala-se perante tantas perguntas ou pedidos que lhe fazemos nós também, porque muitas vezes são perguntas erradas, ou superficiais, ou idiotas... Jesus responde não com palavras mas com um silêncio que diz muito mais, responde com a sua paixão e morte. Quando lhe pedimos que nos tire o sofrimento, vemo-lo flagelado e coroado de espinhos; quando lhe pedimos que nos proteja da maldade dos homens, vemo-lo escarnecido e zombado pelos soldados; quando lhe pedimos que nos alivie do peso das nossas cruzes, vemo-lo subir ao Calvário carregado da cruz; quando lhe pedimos que nos livre da morte, a nós ou aos nossos entes queridos, vemo-lo morrer na cruz. Jesus não nos salva do sofrimento, da maldade e da morte, mas salva-nos através do sofrimento, da maldade e da morte por que ele próprio passou.
V.
Em conclusão.
Ao explicar o título "Infinito + 1" do seu álbum, Fulminacci diz: "O título vem das típicas brincadeiras que tínhamos em crianças, quando, para ganhar no jogo "do maior número", a quem respondia "infinito", tu respondias "infinito +1"". Também me faz lembrar quando àqueles que nos diziam “te quero um bem infinito” nós respondíamos "e eu infinito + 1" para dizer "eu mais".
Comecemos esta semana de paixão com paixão, acompanhemos Jesus em silêncio no seu caminho de amor rumo ao Calvário: uma "Via Crucis" que se torna uma "Via Amoris" porque é sinal do amor maior, de um amor infinito, aliás “Infinito + 1”.
- Imagem de fundo: uma cena do videoclip "Infinito+1 de Fulminacci
- Música de fundo: Nel tuo silenzio - Base com letra - By R@F57 (Gen verde)
🇬🇧 INFINITE+1
(Video and text in 🇬🇧 English)
Gospel Commentary for Sunday, March 24, 2024 (Palm Sunday B)
Mk 14:1-15:47 (Passion according to Mark)
I.
Earlier this year (2024) the good and young Roman singer Filippo Uttinacci (aka Fulminacci) released his beautiful song "Infinity +1" accompanied by a very emotional video that I recommend you watch. They filmed 9 pairs of people sitting opposite each other who just had to look into each other's eyes for a while without saying a word. These couples some were of people who were strangers to each other, others were of separated married people or ex-boyfriends. After a good time looking at each other in silence, each couple hugged, or kissed, all were filled with emotion or with tears in their eyes. With this social experiment Fulminacci wanted to show that there is a type of nonverbal communication, made up of silences, that can achieve deeper results than words. Looking intensely at each other without saying anything was for those couples another way of discovering themselves to know, understand, fall in love, and forgive each other.
II.
Jesus, after three years of preaching, telling parables, making speeches, dialoguing... in the last days chose another way of communicating, through silence, as we saw now in the passion narrative (let us remember that it is not only passion in the sense of suffering, but also passion of love). What Jesus had to say he has said, there is no more word to add, so now he communicates only through silence. Faced with Pilate asking him "What is truth?" Jesus is silent, and I imagine him saying through a look full of love to Pilate "but haven't you realized yet that the truth is before you?" Or in the face of Herod's demands that he wanted to be amused at seeing Jesus perform wonders, Jesus does not even say a word, at least with his mouth. But even here I imagine him saying to Herod through his piercing gaze, "Herod, grow up, are you still a little boy? Can't you look any further?"
III.
There are many kinds of silence. Some are good silences, others less so, such as the silence of cowards, who cannot take a stand in the face of injustice. It is silence that becomes complicit as Martin Luther King said, "I am not afraid of the wickedness of the wicked, but of the silence of the honest”. Or as Peppino Impastato said, "The Mafia kills, silence as well."
Then there is silence of the manipulators who especially punish their own family members by not talking to them, to push them to do what they want. It is a form of psychological abuse that one must not submit to otherwise the relationship becomes toxic because it eliminates the possibility of confrontation, counter-argument, dialogue and wants to push the other person to feel guilty.
There is the silence of the intelligent, who know how to keep quiet when the discussion leads nowhere. In this case, as they say, "Silence is an intelligent response”. It is the silence of those who place themselves on another level, where nastiness and insults can never tap into them.
To be silent is also the right choice of those who know that they cannot master their impetuosity and therefore self-impose silence or count to a hundred before responding. Know how to keep silent when the discussion is going over the top.
In any case, it is better to always keep quiet when you have nothing to say, because as they say, "Sometimes it is better to keep quiet and leave others in doubt as to whether we are fools than to speak up and remove all doubt from them."
IV.
And in the end there is Jesus' silence, a noble silence that speaks much more than many words: a communication made up of looks and silences. Jesus is silent in the face of the wrong questions such as Pilate's asking what the truth is, when the right question is not "what is" but "who is" the Truth; or the deceptive or superficial questions such as those of Herod who only wanted to satisfy his curiosity; or such as the idiotic questions of the soldiers who struck him and asked, "Guess who did it?"
Jesus is silent in the face of so many questions or requests we ask him, because they are often wrong, or superficial, or idiotic questions... Jesus answers not with words but with silence that says so much more, he answers with his passion and death. When we ask him to take away our suffering, let us watch him scourged and crowned with thorns; when we ask him to protect us from the wickedness of people, let us watch him mocked and ridiculed by the soldiers; when we ask him to relieve us from the burden of our crosses, let us watch him ascend Calvary laden from the cross; when we ask him to deliver us or loved ones from death, let us watch him die on the cross. Jesus does not save us from suffering, wickedness and death, but He saves us through the suffering, wickedness and death that He Himself went through.
V.
In conclusion.
In explaining the title "Infinity + 1" of his album, Fulminacci says, "The title comes from
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