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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

🇮🇹 INVITO ALLA LETTURA DI “FRATELLI TUTTI” - 🇵🇹 CONVITE PARA LER "FRATELLI TUTTI"

Aggiornamento: 31 gen 2021



🇮🇹 INVITO ALLA LETTURA DI “FRATELLI TUTTI”

(“Famiglia Nostra” n.02, nov.dic.2020, pp. 12-13)


Avete già letto “Fratelli Tutti”, la nuova enciclica di Papa Francesco? Non ancora? E che cosa aspettate?

Queste righe che state per leggere non vogliono essere una presentazione dei punti principali o un riassunto dell’enciclica che vi esima poi dal leggere il testo integrale, ma vuole essere invece uno stimolo per spingervi a leggerla. Perché questa è un’enciclica da leggere tutta dall’inizio alla fine. Sono otto capitoli, 287 paragrafi, circa 200 pagine (dipendendo dall’edizione) da leggere in poche ore (i più pigri possono distribuire la lettura in una settimana, leggendo un capitolo al giorno) in formato digitale (scaricabile gratuitamente da internet) o in formato cartaceo (da ordinare online o comprarlo in libreria a pochi euro). Il linguaggio usato dal Papa è molto chiaro, semplice, comprensibile a tutti. Quindi non ci sono scuse per nessuno: bisogna assolutamente leggere questo testo.

Ma perché dobbiamo leggerlo? Perché ci troviamo di fronte a un testo di un’importanza storica straordinaria, come lo è il “Documento sulla fratellanza per la pace mondiale e la convivenza comune” firmato lo scorso anno a Abu Dhabi con il Grande Iman Ahmad Al-Tayyeb che lo ha ispirato (5). Questo testo può essere considerato come il Compendio del pensiero o Summa della Dottrina Sociale di Papa Francesco, quasi un suo “testamento sociale”. Qui infatti vi ricorrono i temi principali cari a Papa Francesco, legati al filo conduttoredella fraternità e dell’amicizia sociale.

Il suo obiettivo con questa enciclica è di “far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità” (8). Il tema della fraternità, potremmo dire, non è il punto centrale solo di questa enciclica, ma di tutto il magistero di Papa Francesco. Anche gli altri grandi temi cari al Papa, come l’ecologia e l’educazione ruotano attorno a questo unico tema. Infatti la fratellanza universale coinvolge non solo tutti gli uomini e donne della terra ma anche gli animali, le piante, i minerali, la natura tutta, ed è anche il valore supremo da insegnare come prioritario nell’educazione.

Questa enciclica è stata scritta e lanciata durante la pandemia del Covid19, e si prefigge di indicare un cammino concreto, una “rotta comune” per uscire insieme da questa crisi.

La metodologia usata è quella triplice mediazione: cominciando dalla mediazione socio-analitica nella quale il Papa fa il punto della situazione del mondo attuale (“Le ombre di un mondo chiuso” Cap.1). Quindi passa attraverso la mediazione ermeneutica leggendo la realtà alla luce della Parola di Dio (“Un estraneo sulla strada” Cap.2, una riflessione sulla parabola del buon Samaritano, icona della “fratellanza universale”) per giungere alla mediazione pratica, presentando proposte precise e coraggiose (due capitoli sull’apertura universale, uno sulla buona politica, uno sull’amicizia sociale, uno sulla pace e l’ultimo sul ruolo delle religioni nella costruzione della fraternità).

Come detto all’inizio, il nostro scopo non è di presentare questa enciclica né offrire una “guida alla lettura” (a questo proposito si possono trovare molte buone guide in internet) perché non vogliamo che il lettore rimanga “soddisfatto” da queste sintesi e possa così pensare di conoscerne già sufficientemente il contenuto. Le pagine di “Fratelli tutti” sono da stampare nella nostra mente e nel nostro cuore con un inchiostro indelebile.

Voglio però darvi alcuni piccoli assaggi, per stimolare il vostro interesse.

Ci troviamo di fronte a una miniera di perle preziose e se chiedessero a me quali sono i punti marcantidell’enciclica non esiterei a indicare questi:

- Il rimprovero ai cristiani che condividono una mentalità xenofoba, “facendo prevalere certe preferenze politiche piuttosto che profonde convinzioni della propria fede” (39).

- Lo smascheramento delle vere intenzioni nascoste dietro alla xenofobia: non è tanto una paura dello straniero quanto una paura del povero (pauperofobia). Infatti se questi stranieri venissero da noi pieni di soldi non ci sarebbe nessuna paura nei loro confronti: “Ci sono paesi che pretendono di accogliere solo gli scienziati e gli investitori” (139).

- L’indignazione riguardo alla discriminazione delle donne: “è inaccettabile che una persona abbia meno diritti per il fatto di essere donna” (121).

- La sottolineatura dell’importanza delle Nazioni Unite la cui Carta “è un punto di riferimento obbligatorio di giustizia e un veicolo di pace” (257). Pertanto “occorre evitare che questa Organizzazione sia delegittimata” (173).

- La rivendicazione che la terra è di tutti: “ogni paese è anche dello straniero, in quanto i beni di un territorio non devono essere negati a una persona bisognosa che provenga da un altro luogo” (124).

- La condanna ferma della pena di morte: “Oggi affermiamo con chiarezza che la pena di morte è inammissibile e la Chiesa si impegna con determinazione a proporre che sia abolita in tutto il mondo” (263) e la condanna pure dell’ergastolo in quanto “è una pena di morte nascosta” (268).

- L’invito a recuperare la gentilezza: “La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici” (224).

Ognuno di voi potrà scoprire le sue perle.

Sono già stati scritti vari commenti e anche critiche a questa enciclica. Ma io vi invito a leggere prima l’enciclica e poi, se avete tempo, di leggere i commenti e le critiche. In questo modo potrete fare una lettura libera, senza giudizi prevenuti.

Alla fine della lettura ne sono sicuro sorgerà anche in voi un sentimento di sincera commozione e di gratitudine verso questo Papa così coraggioso: nessuno finora si era schierato così veementemente in difesa degli ultimi della terra. Questa enciclica ci sprona come Chiesa, come comunità, come religiosi e religiose e come singoli credenti a fare qualcosa anche noi per i più poveri della terra, e diventare come Papa Francesco, voce dei senza voce.

Cominciate già adesso: in questo momento cercate il testo dell’enciclica e cominciate a leggerla. Il cammino da fare poi si aprirà davanti ai vostri passi.




🇵🇹 CONVITE PARA LER "FRATELLI TUTTI"

(“Famiglia Nostra” n.02, nov.dic. e 2020, pp. 12-13)


Você já leu "Fratelli tutti", a nova encíclica do Papa Francisco? Ainda não? E o que você está esperando?

Essas linhas que você está prestes a ler não pretendem ser uma apresentação dos pontos principais ou um resumo da encíclica que o isenta de ler o texto completo, mas sim um estímulo para empurrá-lo a lê-lo. Porque esta é uma encíclica para ser lida do início ao fim. São oito capítulos, 287 parágrafos, cerca de 200 páginas (dependendo da edição) para serem lidas em poucas horas (os preguiçosos podem distribuir a leitura em uma semana, lendo um capítulo por dia) em formato digital (baixável gratuitamente da internet) ou em formato físico (pode ser encomendado online ou adquirido nas livrarias por poucos euro). A linguagem do Papa é muito clara, simples, compreensível para todos. Portanto, não há desculpa para ninguém: você absolutamente deve ler este texto.

Mas por que temos que ler isso? Porque nos deparamos com um texto de extraordinária importância histórica, como o "Documento sobre a fraternidade pela paz mundial e coexistência comum" assinado no ano passado em Abu Dhabi com o Grande Íman Ahmad Al-Tayyeb que o inspirou (5). Este texto pode ser considerado como o Compêndio do Pensamento ou Summa da Doutrina Social do Papa Francisco, quase o seu "testamento social". Aqui, de fato, reaparecem os principais temas caros ao Papa Francisco, vinculados ao fio vermelho da fraternidade e da amizade social.

Seu objetivo com esta encíclica é "reavivar entre todos a aspiração mundial à fraternidade" (8). O tema da fraternidade, poderíamos dizer, não é o ponto central apenas desta encíclica, mas de todo o magistério do Papa Francisco. Os outros grandes temas caros ao Papa, como a ecologia e a educação, também giram em torno deste único tema. De fato, a fraternidade universal envolve não apenas todos os homens e mulheres da terra, mas também animais, plantas, minerais, toda a natureza, e é também o valor supremo a ser ensinado como prioridade na educação.

Esta encíclica foi escrita e lançada durante a pandemia de Covid19 e visa indicar um caminho concreto, um "caminho comum" para sairmos juntos desta crise.

A metodologia utilizada é essa mediação tríplice: a partir da mediação sócio-analítica em que o Papa faz um balanço da situação mundial atual ("As sombras de um mundo fechado" Cap. 1). Em seguida, passa pela mediação hermenêutica, lendo a realidade à luz da Palavra de Deus ("Um estrangeiro na estrada" cap. 2, reflexão sobre a parábola do bom samaritano, ícone da "fraternidade universal") para chegar à mediação prática, apresentando propostas precisas e corajosos (dois capítulos sobre a abertura universal, um sobre a boa política, um sobre a amizade social, um sobre a paz e o último sobre o papel das religiões na construção da fraternidade).

Como dito no início, nosso objetivo não é apresentar esta encíclica ou oferecer um "guia de leitura" (nesse sentido, você pode encontrar muitos bons guias na internet) porque não queremos que o leitor fique "satisfeito" com esses resumos e pode, portanto, pensar que já conhece suficientemente o seu conteúdo. As páginas de "Todos os irmãos" devem ser impressas em nossas mentes e corações com tinta indelével.

Mas quero dar a vocês algumas pequenas amostras, para estimular seu interesse.

Estamos perante uma mina de pérolas preciosas e se me perguntassem quais são as marcas da encíclica, não hesitaria em indicá-las:

- A censura aos cristãos que compartilham uma mentalidade xenófoba, "fazendo prevalecer certas preferências políticas do que profundas convicções de sua fé" (39).

- O desmascaramento das verdadeiras intenções ocultas na xenofobia: não é tanto o medo do estrangeiro como o medo dos pobres (pauperofobia). Na verdade, se esses estrangeiros viessem até nós cheios de dinheiro, não haveria medo deles: "Há países que afirmam receber apenas cientistas e investidores" (139).

- Indignação pela discriminação das mulheres: “é inadmissível que uma pessoa tenha menos direitos por ser mulher” (121).

- Sublinhar a importância das Nações Unidas, cuja Carta "é uma referência obrigatória para a justiça e um veículo para a paz" (257). Portanto, "é necessário evitar que esta Organização seja deslegitimada" (173).

- A afirmação de que a terra é de todos: “todo país também pertence ao estrangeiro, pois os bens de um território não devem ser negados a quem vem de outro lugar, necessitado” (124).

- A firme condenação da pena de morte: "Hoje afirmamos claramente que a pena de morte é inadmissível e a Igreja compromete-se a propor a sua abolição em todo o mundo" (263) e a condenação também da prisão perpétua pois “É uma pena de morte oculta” (268).

- O convite à recuperação da delicadeza: “A delicadeza é a libertação da crueldade que por vezes penetra nas relações humanas, da ansiedade que não nos deixa pensar nos outros, das urgências distraídas que ignoram que os outros também têm o direito de ser feliz "(224).

Cada um de vocês poderá descobrir suas pérolas.

Vários comentários e até críticas a esta encíclica já foram escritos. Mas convido você a ler primeiro a encíclica e depois, se tiver tempo, a ler os comentários e críticas. Desta forma, você pode fazer uma leitura livre, sem julgamentos preconceituosos.

No final da leitura, estou certo, um sentimento de sincera emoção e gratidão por este corajoso Papa surgirá também em você: até agora ninguém se posicionou com tanta veemência em defesa dos últimos da terra. Esta encíclica nos estimula como Igreja, como comunidade, como religiosos e religiosas e como crentes individuais a fazer algo pelos mais pobres da terra e a nos tornarmos como o Papa Francisco, a voz dos que não têm voz.

Comece agora: neste momento, procure o texto da encíclica e comece a lê-lo. O caminho a seguir se abrirá diante de seus passos.


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