🇮🇹LA TEORIA SVEDESE DELL’AMORE
Una riflessione per la III Domenica di Pasqua -C (1–5-2022)
< Gv 21,1-19 (Mi ami tu?)
I.
La “Teoria svedese dell’amore” è un famoso film-documentario degli anni 90 di Erik Gandini che si basa su una teoria di alcuni politici svedesi del 1972, secondo la quale la società doveva fare un salto di “maturità”. Lo stato, dopo la conquista della rivoluzione sessuale e uguaglianza di genere, deve garantire i bisogni primari di ciascuno per rendere ognuno totalmente indipendente dagli altri: le donne indipendenti dagli uomini, i genitori anziani dai figli, i figli adolescenti dai genitori, ogni genitore dal suo partner…. Il film in modo impietoso mostra alcune concretizzazioni di questa teoria: un ricco anziano che solo dopo due anni viene trovato morto nella sua abitazione; una donna che riceve un pacco refrigerato per autoinseminarsi senza partner; giovani che vanno alla ricerca di persone che si sono rese introvabili, non rispondono a messaggi, non si fanno vedere. Altri spariti senza nessuno che se ne accorge e che li cerchi; e altri casi. Si è scambiata la felicità con indipendenza, autosufficienza. I rapporti sono ridotti al minimo gestionale e l’altro è visto come ostacolo alla mia indipendenza. Non più matrimoni romantici e per tutta la vita ma “matrimoni minimi”, accordi provvisori e funzionali, aperti ad altri partner.
II.
Questa “teoria svedese dell’amore” ha qualcosa di vero, e cioè che una persona per amare veramente, come ci insegna anche la psicologia, dev’essere capace di stare in piedi da sola, altrimenti la relazione con l’altro sarebbe una relazione di dipendenza, di bisogno, necessità e non sarebbe una relazione di libertà. Ma la meta da raggiungere non è l’indipendenza, ma la relazione. L’altro non è un ostacolo o uno strumento “minimo” necessario con cui entrare in rapporto, ma è la condizione necessaria per amare e vivere umanamente. Il “tu” non è un “incidente” di percorso col quale devo contro voglia incontrarmi o scontrarmi, ma è ciò che permette all’io di essere io. Gli amanti della filosofia staranno pensando a Emanuel Lévinas (e la sua teoria del volto dell’altro) e a Martin Buber (e la sua teoria “In principio è la relazione”).
Ma oltre le teorie psicologiche e filosofiche che ci sono certo di grande aiuto nella comprensione dell’uomo, per noi è fondamentale conoscere la teoria cristiana dell’amore.
III.
La “teoria dell’amore” ha necessariamente a che fare con l’idea di Dio. L’idea di Dio di altre religioni è un’idea che definirei “svedese”, dove Dio è da solo e fa quello che vuole indipendentemente da tutto e da tutti. L’idea di Dio dei cristiani invece è di un Dio relazione, trinitario. Un Dio comunità (Padre, Figlio e Spirito Santo) che ha pensato se stesso come relazione non solo intra-divina, ma anche extra-divina. Un Dio che non ha voluto pensare se stesso senza l’uomo. Se la relazione tra le tre persone della Trinità è determinante perché Dio sia Dio-Trinità, così la relazione di Dio con gli uomini è determinante perché Dio possa essere Dio-dell’uomo. Dio ha dato all’uomo il potere di far si che Dio possa essere il Dio-dell’uomo.
IV.
Il rapporto che si instaura dev’essere un rapporto maturo, di libertà. La risposta dev’essere libera, e non obbligata.
C’è un bellissimo testo di Péguy (“Mistero dei santi innocenti”) che dice tutto: «Chiedete a un padre se il miglior momento / Non è quando i suoi figli cominciano ad amarlo come uomini, / Lui stesso come un uomo, / Liberamente, / Gratuitamente, / Chiedetelo a un padre i cui figli stiano crescendo. … Quando i suoi figli cominciano a diventare uomini, / Liberi / E lui stesso trattato come un uomo, / Libero, / L’amano come un uomo, / Libero, … Quando la sottomissione precisamente cessa e quando i suoi figli divenuti uomini / L’amano, (lo trattano), per così dire da conoscitori, / Da uomo a uomo, / Liberamente. / Gratuitamente. Lo stimano così. /… Uno sguardo d’uomo che incontra uno sguardo d’uomo. // Ora io sono il loro padre, dice Dio, e conosco la condizione dell’uomo. / Sono io che l’ho fatta. Non chiedo loro troppo. Non chiedo che il loro cuore. / Quando ho il cuore, trovo che va bene. / Non sono difficile. // Tutte le sottomissioni da schiavo del mondo non valgono un bello sguardo da uomo libero. / O piuttosto tutte le sottomissioni da schiavo del mondo mi ripugnano e io darei tutto / Per un bello sguardo da uomo libero, / … A questa libertà, a questa gratuità ho sacrificato tutto, dice Dio, / Al gusto che ho di essere amato da uomini liberi, / Liberamente, / Gratuitamente, / Da dei veri uomini, virili, adulti, fermi. / Nobili, teneri, ma di una tenerezza ferma. Per ottenere questa libertà, questa gratuità ho sacrificato tutto, / Per creare questa libertà, questa gratuità, / Per far agire questa libertà, questa gratuità. // Per insegnare all’uomo la libertà».[Ch. Péguy, «II mistero dei santi innocenti», in Id., I misteri, Jaca Book, Milano 1997, pp. 342- 343.].
V.
Il vero rapporto d’amore è tra due persone mature e libere. L’amore di un bambino verso i genitori è qualcosa di meraviglioso, ma siamo ancora a un livello iniziale, di dipendenza e sottomissione, dove il bambino non è libero di scegliere chi e come amare. Quando questo figlio cresce e diventa uomo, e potrebbe fare a meno di te, è indipendente e sceglie liberamente di amarti, qui si che l’amore arriva alla sua maturità e bellezza.
Uno dei punti culminanti dell’amore tra Dio e l’uomo lo vediamo nel dialogo tra Gesù e Pietro: “Mi ami? Si, lo sai che ti amo”.
Due libertà che si incontrano, dopo un lungo cammino, dopo vari processi di maturazione. Pietro ora è pronto ad amare come Gesù, perché ha raggiunto la sua libertà, ha vinto le sue paure, ha accettato i propri sbagli, ha riconosciuto l’amore.
VI.
Vari esegeti si sono sbizzarriti a interpretare le parole usate in questo dialogo, i verbi impiegati, il numero delle domande.
Amore di “agape” o amore di “filos”? Per me la risposta è “Amore divino”, perché non c’è amore più grande di chi da la vita per i suoi amici (e Pietro ha dato la vita per Gesù). E perché Gesù fa tre volte la stessa domanda? Forse perché Pietro aveva rinnegato tre volte? La risposta per me è che Gesù doveva chiedere anche da parte del Padre e dello Spirito Santo: e Pietro risponde affermativamente che ama ognuna delle tre persone della Trinità.
Con Gesù Dio si è affermato definitivamente come “Dio con gli uomini”. Gesù sceglie i 12 perché “stessero con Lui”; nella sua dipartita chiede al Padre: “Padre quelli che mi hai dato, siano anch’essi con me dove sono io”, e prima di lasciare i suoi promette “Io sarò con voi, fino alla fine del mondo”.
VII.
Prima di concludere vi rivolgo l’invito ad ascoltare e leggere il testo (l’ho tradotto in italiano) della stupenda canzone del cantante e attore brasiliano Lucas Lucco: “11 vidas” (Undici vite). Un inno all’amore di un figlio cresciuto, diventato uomo, e che ama suo padre da uomo come lui. Il video è molto bello, alla fine di questa dichiarazione d’amore il figlio dice a suo padre emozionatissimo, guardandolo fisso negli occhi: “se Dio mi desse una chance di vivere un’altra volta, io lo vorrei solo se avessi te”. Il video si chiude poi con questa scritta: “Tu mi hai detto che mi hai creato per il mondo. Ma il mio mondo sei tu”.
VIII.
E per finire davvero: non so se gli svedesi sono contenti della loro teoria. Guardando in questi giorni su Netflix alcuni interessanti film e serie svedesi che sembra riscuotano un grande successo (come “Vinterviken” o “Young Royal”) appare che anche loro credano fortemente nell’importanza delle relazioni profonde e vere con gli altri. In ogni caso, se c’è chi si sente realizzato con la “teoria svedese dell’amore” o altre teorie simili, faccia pure. Da parte mia, non esiste teoria più bella e vera dell’amore di quella cristiana.
🇵🇹 A TEORIA SUECA DO AMOR
Uma reflexão para o terceiro Domingo da Páscoa -C (1-5-2022)
< Jo 21:1-19 (Amas-me?)
I.
A "teoria sueca do amor" é um famoso filme documentário dos anos 90 de Erik Gandini. Baseia-se numa teoria de alguns políticos suecos de 1972, segundo a qual a sociedade tinha de dar um salto de "maturidade". O Estado, após a conquista da revolução sexual e da igualdade de género, deve garantir as necessidades básicas de cada pessoa, a fim de tornar cada uma totalmente independente das outras: mulheres independentes dos homens, pais idosos independentes dos filhos, filhos adolescentes independentes dos pais, cada cônjuge independente do seu parceiro.... O filme mostra impiedosamente algumas realizações desta teoria: um velho rico que é encontrado morto em sua casa depois de dois anos do seu falecimento; uma mulher que recebe uma embalagem refrigerada para se inseminar sem parceiro; jovens que vão à procura de pessoas que se tornaram indetectáveis, que não respondem a mensagens, que não aparecem. Outros desapareceram sem que ninguém reparasse e procurasse por eles; e outros casos. A felicidade tem sido confundida com independência, auto-suficiência. As relações são reduzidas a um mínimo de gestão e o outro é vista como um obstáculo à minha independência. Não mais casamentos românticos e duradouros, mas "casamentos mínimos", arranjos temporários e funcionais, abertos a outros parceiros.
II.
Esta "teoria sueca do amor" tem alguma verdade, nomeadamente que uma pessoa para amar verdadeiramente, como a psicologia nos ensina, deve ser capaz de se manter de pé, caso contrário a relação com o outro seria de dependência, submissão, necessidade e não seria uma relação de liberdade. Mas o objectivo a alcançar não é a independência, mas a relação. O outro não é um obstáculo ou um instrumento "mínimo" necessário para entrar numa relação, mas é a condição necessária para amar e viver humanamente. O "tu" não é um "acidente" ao longo do caminho com o qual tenho de me encontrar ou colidir, mas é o que permite que o "eu" seja "eu". Os amantes da filosofia pensarão em Emanuel Lévinas (e na sua teoria do rosto do outro) e Martin Buber (e na sua teoria "No início é relação").
Mas para além das teorias psicológicas e filosóficas que são certamente de grande ajuda na compreensão do homem, é essencial para nós conhecer a teoria cristã do amor.
III.
A "teoria do amor" tem necessariamente a ver com a ideia de Deus. A ideia de Deus de outras religiões é uma ideia a que eu chamaria "sueca", onde Deus está sozinho e faz o que quer independentemente de tudo e de todos. A ideia de Deus dos cristãos, por outro lado, é um Deus relacional, trinitário. Um Deus que è comunidade (Pai, Filho e Espírito Santo) que quis a si próprio como uma relação não só intra-divina, mas também extra-divina. Um Deus que não queria pensar em si mesmo sem o homem. Se o relacionamento entre as três pessoas da Trindade é decisivo para que Deus seja Deus-Trindade, então o relacionamento de Deus com o homem é decisivo para que Deus seja o Deus do homem. Deus deu ao homem o poder de permitir que Deus fosse o Deus do homem.
IV.
A relação que se estabelece deve ser uma relação madura de liberdade. A resposta deve ser livre, e não obrigatória.
Há um belo texto de Péguy ("Mistério dos Santos Inocentes") que diz tudo: "Pergunte a um pai se o melhor momento / Não é quando os seus filhos começam a amá-lo como homens, / Ele próprio como um homem, / Gratuitamente, / Pergunte a um pai cujos filhos estão a crescer. ... Quando os seus filhos começam a tornar-se homens, / Livre / E ele próprio tratado como um homem, / Livre, / Eles amam-no como um homem, / Livre, ... Quando a submissão cessa precisamente e quando os seus filhos se tornam homens, / Eles amam-no, (eles tratam-no), por assim dizer como conhecedores, / Homem para homem, / Gratuitamente. Eles o estimam assim. /... Um olhar do homem que encontra um olhar do homem. // Agora sou o pai deles, diz Deus, e conheço a condição do homem. / Fui eu que o fiz. Não peço muito deles. Não lhes peço que o coração / Quando tenho o coração, encontro-o bem / Não sou difícil // Todas as submissões escravas do mundo não valem o olhar de um homem livre. / Ou melhor, todas as submissões escravas do mundo são repugnantes para mim e eu daria tudo / Por um belo olhar de homem livre, / ... A esta liberdade, a esta gratuidade sacrifiquei tudo, diz Deus, / Ao gosto que tenho de ser amado por homens livres, / Livre, / Gratuitamente, / Por homens de verdade, viris, adultos, firmes. / Nobres, ternos, mas com uma ternura firme. Para obter esta liberdade, esta gratuidade sacrifiquei tudo, / Para criar esta liberdade, esta gratuidade, // Para fazer agir esta liberdade, esta gratuidade // Para ensinar a liberdade ao homem" [Ch. Péguy, "II mistero dei santi innocenti", in Id., I misteri, Jaca Book, Milan 1997, pp. 342- 343].
V.
A verdadeira relação de amor é entre duas pessoas maduras e livres. O amor de uma criança pelos seus pais é algo maravilhoso, mas ainda estamos num nível inicial, de dependência e submissão, em que a criança não é livre de escolher quem e como amar. Quando esta criança cresce e se torna um homem, e poderia viver sem ti, independente e mesmo assim escolhe livremente amar-te, é quando o amor atinge a sua maturidade e beleza.
Um dos pontos altos do amor entre Deus e o homem é visível no diálogo entre Jesus e Pedro: "Amas-me? Sim, tu sabes que eu te amo". Duas liberdades que se encontram, após uma longa viagem, após vários processos de maturação. Pedro está agora pronto a amar como Jesus, porque alcançou a sua liberdade, venceu os seus medos, aceitou os seus erros, reconheceu o amor.
VI.
Diversos exegetas têm-se entregado à várias interpretações das palavras utilizadas neste diálogo, dos verbos utilizados, do número de perguntas.
Amor de "agape" ou amor de "philos"? Para mim a resposta é "Amor divino”, porque não há maior amor do que aquele que dá a sua vida pelos seus amigos (e Pedro deu a sua vida por Jesus). E porque é que Jesus faz a mesma pergunta três vezes? Talvez porque Pedro tinha negado três vezes? A resposta para mim é que Jesus teve de pedir também por parte do Pai e do Espírito Santo: e Pedro responde afirmativamente que ama cada uma das três pessoas da Santíssima Trindade.
Com Jesus, Deus manifestou-se definitivamente como "Deus com os homens". Jesus escolhe os 12 para "estar com Ele"; na sua partida pede ao Pai: "Pai, aqueles que me deste, que também estejam comigo onde estou", e antes de deixar os seus promete: "Estarei convosco até ao fim do mundo".
VII.
Antes de concluir, convido-vos a ouvir e ler o texto (traduzi-o para italiano) da maravilhosa canção do cantor e actor brasileiro Lucas Lucco: "11 vidas". Um hino ao amor de um filho que cresceu, se tornou homem, e que ama o seu pai como um homem. O vídeo é muito bonito. No final desta declaração de amor, o filho diz ao seu pai emocionado, olhando-o fixo nos olhos: "se Deus me desse uma chance de viver outra vez, eu só queria se eu tivesse você”. O vídeo fecha com as palavras: “Você me disse que me criaste para o mundo. Mas o meu mundo é você”.
VIII.
E para terminar realmente: não sei se os suecos estão satisfeitos com a sua teoria. Ao ver nestes dias na Netflix alguns filmes e séries suecos interessantes que parecem ter muito sucesso (como "Vinterviken" ou "Young Royal") parece que também acreditam fortemente na importância de relações profundas e verdadeiras com os outros. Em qualquer caso, se há quem se sinta realizado pela "teoria sueca do amor" ou outras teorias semelhantes, fiquem com elas. Por minha parte, não há teoria de amor mais bela e verdadeira do que a cristã.
🇬🇧 THE SWEDISH THEORY OF LOVE
A Reflection for the Third Sunday of Easter -C (1-5-2022)
< Jn 21:1-19 (Do you love me?)
I.
The "Swedish theory of love" is a famous documentary film from the 1990s by Erik Gandini. It is based on a theory of some Swedish politicians from 1972, according to which society had to make a leap of "maturity". The state, after the conquest of the sexual revolution and gender equality, must guarantee the basic needs of each person in order to make each one totally independent of the others: women independent of men, elderly parents independent of children, teenage children independent of parents, each parent independent of his or her partner.... The film mercilessly shows some realisations of this theory: a rich old man who is found dead in his home only two years later; a woman who receives a refrigerated package to self-inseminate without a partner; young people who go looking for people who have made themselves untraceable, do not answer messages, do not show up. Others disappeared without anyone noticing and looking for them; and other cases. Happiness has been mistaken for independence, self-sufficiency. Relationships are reduced to a management minimum and the other is seen as an obstacle to my independence. No longer romantic and lifelong marriages but 'minimal marriages', temporary and functional arrangements, open to other partners.
II.
This "Swedish theory of love" has some truth in it, and that is that a person in order to truly love, as psychology also teaches us, must be able to stand on his own two feet, otherwise the relationship with the other would be one of dependence, need, necessity, and would not be a relationship of freedom. But the goal to be achieved is not independence, but relationship. The other is not an obstacle or a "minimum" necessary instrument with which to enter into a relationship, but is the necessary condition for loving and living humanly. The 'you' is not an 'accident' along the way with which I must meet or clash, but is what allows the 'I' to be 'me'. Philosophy lovers will be thinking of Emanuel Lévinas (and his theory of the face of the other) and Martin Buber (and his theory "In the beginning is relationship").
But beyond the psychological and philosophical theories that are certainly of great help in understanding man, it is essential for us to know the Christian theory of love.
III.
The "theory of love" necessarily has to do with the idea of God. The idea of God of other religions is an idea that I would call "Swedish", where God is alone and does what he wants independently of everything and everyone. The idea of God of Christians, on the other hand, is a relational, Trinitarian God. A God community (Father, Son and Holy Spirit) who thought of himself as a relationship not only intra-divine, but also extra-divine. A God who did not want to think of himself without man. If the relationship between the three persons of the Trinity is decisive for God to be God-Trinity, then God's relationship with man is decisive for God to be man's God. God has given man the power to enable God to be man's God.
IV.
The relationship established must be a mature relationship of freedom. The response must be free, and not obligatory.
There is a beautiful text by Péguy ("Mystery of the Holy Innocents") that says it all: "Ask a father if the best moment / Is not when his children begin to love him like men, / Himself like a man, / Freely, / Gratuitously, / Ask a father whose children are growing up. ... When his sons begin to become men, / Free / And he himself treated like a man, / Free, / They love him like a man, / Free, ... When the submission precisely ceases and when his sons become men / They love him, (they treat him), so to speak as connoisseurs, / Man to man, / Freely. / Gratuitously. They esteem him thus. /... A look of man that meets a look of man. // Now I am their father, says God, and I know the condition of man. / It is I who made it. I do not ask too much of them. I do not ask for their heart. / When I have the heart, I find it all right. / I am not difficult. // All the slave-like submissions of the world are not worth a free man's look. / Or rather all the slave-like submissions of the world are repugnant to me and I would give everything / For a beautiful look of a free man, / ... To this freedom, to this gratuitousness I have sacrificed everything, says God, / To the taste that I have of being loved by free men, / Freely, / Gratuitously, / By real men, virile, adult, firm. / Noble, tender, but of a firm tenderness. To obtain this freedom, this gratuitousness I have sacrificed everything, / To create this freedom, this gratuitousness, / To make this freedom, this gratuitousness act. // To teach man freedom". [Ch. Péguy, "II mistero dei santi innocenti", in Id., I misteri, Jaca Book, Milan 1997, pp. 342- 343.]
V.
The true relationship of love is between two mature and free persons. The love of a child towards its parents is something wonderful, but we are still at an initial level, of dependence and submission, where the child is not free to choose who and how to love. When this child grows up and becomes a man, and could do without you, is independent and chooses freely to love you, this is when love reaches its maturity and beauty.
One of the highlights of the love between God and man is seen in the dialogue between Jesus and Peter: "Do you love me? Yes, you know I love you".
Two freedoms that meet, after a long journey, after various processes of maturation. Peter is now ready to love like Jesus, because he has achieved his freedom, he has conquered his fears, he has accepted his mistakes, he has recognised love.
VI.
Various exegetes have indulged in interpreting the words used in this dialogue, the verbs used, the number of questions.
Love of "agape" or love of "philos"? For me the answer is “Divine love”, because there is no greater love than that which gives its life for its friends (and Peter gave his life for Jesus). And why does Jesus ask the same question three times? Perhaps because Peter had denied three times? The answer for me is that Jesus had to ask also from the Father and the Holy Spirit: and Peter answers affirmatively that he loves each of the three persons of the Trinity.
With Jesus God has definitively established himself as "God with men". Jesus chooses the twelve to "be with him"; in his departure he asks the Father: "Father, those you have given me, may they also be with me where I am", and before leaving his own he promises "I will be with you until the end of the world".
VII.
Before concluding, I invite you to listen to and read the text (I have translated it into Italian) of the wonderful song by the Brazilian singer and actor Lucas Lucco: "11 vidas" (Eleven lives). A hymn to the love of a son who has grown up, become a man, and who loves his father as a man. The video is very beautiful. At the end of this declaration of love, the son says to his father, looking him fixed in the eyes: "if God gave me a chance to live again, I would only want it if I had you". The video then closes with the words: "You told me that you created me for the world. But my world is you".
VIII.
And to finish really: I don't know if the Swedes are happy with their theory. Watching these days on Netflix some interesting Swedish films and series that seem to be very successful (like "Vinterviken" or "Young Royal") it seems that they also strongly believe in the importance of deep and true relationships with others. In any case, if there are those who feel fulfilled by the "Swedish theory of love" or other similar theories, go ahead. For my part, there is no more beautiful and true theory of love than the Christian one.
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