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Immagine del redattore P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

PAUPEROFOBIA

PAUPEROFOBIA

Una (seconda) riflessione per Domenica 18-10-2020

< Mt 22,15-21 (TC-A XXIX)


I.

Sembra che Gesù abbia avuto un rapporto “conflittuale” con i soldi, mettendoli sempre in contrapposizione a Dio:

- non si può servire Dio e il denaro (Mammona e Dio sono incompatibili, o uno o l’altro);

- chiama Matteo strappandolo dai soldi che stava contando al banco delle imposte;

- al Tempio caccia i cambiavalute, rovescia per terra i loro soldi e li calpesta;

- “Come è difficile che un ricco entri nel Regno di Dio”;

- Gesù venduto da Giuda per trenta denari;

e oggi dice ai farisei a riguardo delle monete romane: “Date a Cesare ciò che è di Cesare…”. I soldi riportano l’immagine dell’imperatore, del potere mondano, e quindi appartengono a chi vi è raffigurato sopra. Così come gli uomini fatti a immagine di Dio appartengono a chi raffigurano.

Dopo 2000 anni Papa Francesco nella sua enciclica “Fratelli Tutti” ci allerta come Gesù a “far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro”. Il denaro deve essere visto non come un fine ma come un mezzo, uno strumento necessario ma che non dobbiamo idolatrare.

II.

È ancora il denaro oggi la causa della discriminazione tra le persone. Il rigetto degli immigrati non é dovuto al fatto che sono stranieri, non è un problema di xenofobia, ma per il fatto che sono poveri (Pauperofobia).

Gli stranieri ricchi non sono rigettati, anzi. I ricchi inglesi o tedeschi che comprano ville in Toscana, o George Clooney che compra la villa sul lago di Como o Madonna che compra un attico a Verona, o i calciatori stranieri che si naturalizzano italiani non creano problema (anzi addirittura si falsificano gli esami o i documenti). Così i neri vengono disprezzati non per il colore della loro pelle ma perche molti di loro sono poveri. Se venisse ad abitare nel nostro quartiere Will Smith, o Barak Obama o Naomi Campbell … anche se sono neri, non ci sarebbe nessun problema. Ma se fosse un indiano, un marocchino, un albanese, un africano povero… ci darebbe un enorme fastidio. Papa Francesco nell’Enciclica “Fratelli Tutti” scrive: “Ci sono paesi che pretendono di accogliere solo gli scienziati e gli investitori” (139).

III.

Il Papa con la sua bellissima enciclica ci invita tutti a cambiare mentalità, a guardare ogni uomo come fratello e non come nemico e rimprovera i cristiani che condividono una mentalità xenofoba, “facendo prevalere certe preferenze politiche piuttosto che profonde convinzioni della propria fede” (39). E quindi non dobbiamo seguire gli slongan populisti “Prima gli italiani, avant le français, American first” ma lo slogan più bello che sia mai stato coniato: “Fratelli Tutti”. E quindi “Prima tutti”. Il Papa ci ricorda che la terra appartiene a Dio e l’ha donata a tutti gli uomini e donne del mondo, quindi “ogni paese è anche dello straniero, in quanto i beni di un territorio non devono essere negati a una persona bisognosa che provenga da un altro luogo” (124).

Vi invito tutti a leggere questa enciclica che tocca il cuore e ci apre la mente fino ai confini del mondo.


(eziolorenzobono@hotmail.com)


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