🇮🇹 QUANDO GLI ADULTI FANNO WOW !
Una riflessione per la II Domenica QUA-C (13–3-2022)
< Lc 9,28-36 (La Trasfigurazione)
I.
La prima volta che sono salito sulla terrazza dell’Altare della Patria qui a Roma, appena uscito dall'ascensore, alla vista di quel panorama mozzafiato mi è venuto spontaneo dire WOW! Alcune persone che erano poco più in là quando mi hanno sentito, mi hanno guardato e hanno sorriso. Mentre ero lassù, arrivavano altre persone e pure loro uscendo dall’ascensore dicevano: Wow! Allora anch’io le guardavo e sorridevo.
Al liceo avevo un bravissimo professore di storia dell’arte, Don Giuseppe Sala, che con entusiasmo ci presentava i capolavori dell’arte. Lui ci diceva che davanti a un'opera d'arte non dobbiamo fermarci a ragionare per capire cosa l'artista vuol dire o come interpretare le forme e i colori, ma dobbiamo semplicemente lasciarci avvolgere dalla bellezza. E diceva che se la nostra reazione di fronte a un quadro è: Wow che bello!, ecco che l'artista ha raggiunto il suo scopo, quello di conquistarci e immergerci nella bellezza.
II.
Con esperienza della bellezza, facciamo contemporaneamente l'esperienza della verità e della bontà. Ciò che è falso non può essere veramente bello, ma sarà solo qualcosa di effimero, come la bellezza di Dorian Gray o di certe mode che durano una stagione. Nello stesso tempo insieme alla bellezza e alla verità facciamo anche l’esperienza della bontà, ciò che è veramente bello è anche veramente buono (bonum, verum et pulchrum, come dicevano i latini vanno sempre insieme).
Così pure la verità e la bontà senza la bellezza si ridurrebbero a delle verità fredde, dogmatiche, o a delle regole moralistiche che non suscitano nessuna emozione.
III.
Questa esperienza totale di bellezza, verità e bontà è la stessa esperienza che hanno fatto i discepoli Pietro Giovanni e Giacomo sul Monte Tabor, quando hanno visto la trasfigurazione di Gesù: la loro reazione infatti è stata "Wow che bello!". Non volevano più andar via di là «Maestro, è bello per noi essere qui» (Non hanno detto "è bene per noi stare qui" ma "è bello"). Vedendo la bellezza di Gesù hanno toccato la verità più vera del mondo e dell'uomo, e hanno sentito una bontà immensa. Cos'altro avrebbero potuto desiderare? Per questo non volevano più andarsene.
E' stata proprio quest'esperienza che li ha spinti in seguito a dare la loro vita al Signore, anche se nell’intervallo hanno commesso degli sbagli, come quello di rinnegare e abbandonare Gesù nel momento della prova. Ci si può dimenticare della bellezza, verità e bontà di Dio, sono per un poco, ma alla fine, tutto ritorna.
IV.
L’esperienza della fede è essenzialmente un’esperienza di bellezza. Credere in Dio è la cosa più bella, buona e vera che possiamo fare. Anche noi che siamo qui a celebrare abbiamo fatto esperienza di Dio, eppure ci dimentichiamo troppe volte della bellezza e del bene ricevuti da Lui. Come i discepoli si dimenticarono della Trasfigurazione e tradirono Gesù. Alla fine però hanno dato la vita per Lui. Gli ebrei nel deserto avevano dimenticano il miracolo del Mar Rosso e mormorarono contro Dio, ma alla fine entrarono nella terra promessa.
Tanti ragazzi diventati adulti, hanno dimenticato la fede, ma a un certo punto, la verità, la bellezza e la bontà ricevuta nella loro formazione religiosa nella fanciullezza, ritornano nel cuore e fanno ritorno a casa. Tantissime giovani coppie, per un periodo tralasciano di venire in Chiesa, ma per i loro figli vogliono i sacramenti dell’iniziazione, perché se non siamo iniziati a Gesù saremo iniziati al niente assoluto, infatti Vangelo di oggi conclude: "Alla fine restò Gesù, solo". Tutto il resto scompare.
V.
Se sono belle le opere d'arte create dagli uomini, se sono belle le meraviglie della natura, dell'universo, c'è qualcosa ancora di più bello, l'uomo e donna, creati da Dio a propria immagine e somiglianza. E se anche Dio nel creare il mondo si stupiva della bellezza delle cose che creava e diceva ogni volta "Wow che bello" (“Dio vide che ciò era bello"), quando creò l'uomo e la donna rimase addirittura senza fiato e disse "Wow che bellissimi" ("Dio vide che era molto bello").
E ancor più che nell'uomo e nella donna, la bellezza di Dio si rivela nel suo Figlio del quale dice oggi nel Vangelo: "Questi è il mio Figlio, l'Amato, ascoltatelo!”.
VI.
Chiediamo al Signore il dono di vedere la tanta bellezza che si nasconde attorno a noi, anche quando sembra che siamo sopraffatti dalla bruttezza, come in questi giorni di violenza. Non mi riferisco solo all’Ucraina, ma agli oltre 70 paesi del mondo che sono in guerra. Soprattutto chiediamo il dono di vedere la bellezza di Gesù, una bellezza che non si è mai spenta, neanche quando il suo corpo veniva martoriato e crocifisso. Chiediamo di avere lo stesso sguardo di bellezza del protagonista de “La vita è bella” che nel disastro del campo di concentramento non ha mai lasciato spegnere la luce nei suoi occhi e l’ha accesa anche negli occhi del suo bambino. Chiediamo di essere persone capaci di trasfigurazione, che sanno vedere al di là delle apparenze. I cristiani sono persone rese capaci di vedere la bellezza del mondo, una bellezza assoluta che molti però non riescono vedere, così come esistono persone capaci di commuoversi davanti a un’opera d’arte ed altre che rimangono assolutamente indifferenti.
Chiediamo il dono dello stupore e della trasfigurazione, per essere capaci di meraviglia, come i bambini. E se i bambini fanno Ooh (come diceva Povia nella sua bellissima canzone) e i bambini non devono mai smettere di fare Ooh, gli adulti non devono smettere mai di fare Wow !
🇵🇹 QUANDO OS ADULTOS DIZEM UAU!
Uma reflexão para o II Domingo QUA-C (13-3-2022)
< Lk 9,28-36 (A Transfiguração)
I.
A primeira vez que subi ao terraço do Altare della Patria aqui em Roma, assim que saí do elevador, à vista daquele panorama que tirava o fôlego, disse espontaneamente: UAU! Algumas pessoas que estavam um pouco mais a frente quando me ouviram, olharam para mim e sorriram. Enquanto eu estava lá em cima, outras pessoas chegaram e também elas saíram do elevador e disseram: Uau! Depois também olhei para eles e sorri.
Na escola secundária tive um muito bom professor de história de arte, Don Giuseppe Sala, que nos apresentou entusiasticamente as obras-primas da arte. Disse-nos que diante de uma obra de arte não deveríamos parar para pensar no que o artista quer significar ou como interpretar as formas e as cores, mas deveríamos simplesmente deixar-nos envolver pela beleza. E ele disse que se a nossa reacção a um quadro é: 'Uau, isso é belo', então o artista alcançou o seu objectivo de nos conquistar e de nos imergir na beleza.
II.
Ao experimentar a beleza, experimentamos simultaneamente a verdade e a bondade. O que é falso não pode ser verdadeiramente belo, mas será apenas algo efémero, como a beleza de Dorian Gray ou de certas modas que duram uma estação do ano. Ao mesmo tempo, juntamente com a beleza e a verdade, experimentamos também a bondade: o que é verdadeiramente belo é também verdadeiramente bom (bonum, verum et pulchrum, como os latinos costumavam dizer, andam sempre juntos).
Da mesma forma, a verdade e a bondade sem beleza seriam reduzidas a verdades frias, dogmáticas ou regras moralistas que não despertam qualquer emoção.
III.
Esta experiência total de beleza, verdade e bondade é a mesma experiência que os discípulos Pedro, João e Tiago tiveram no Monte Tabor quando viram a transfiguração de Jesus: a reacção deles foi "Uau, que bonito!”. Já não queriam sair de lá "Mestre, é bom para nós estarmos aqui" (Não disseram "é bom para nós estarmos aqui" mas "é bonito"). Vendo a beleza de Jesus, tocaram a verdade mais verdadeira do mundo e do homem, e sentiram uma imensa bondade. Que mais poderiam eles ter desejado? Foi por isso que não queriam partir.
Foi precisamente esta experiência que os levou mais tarde a dar as suas vidas ao Senhor, mesmo que tenham cometido erros no meio, como negar e abandonar Jesus no momento do julgamento. Pode-se esquecer a beleza, a verdade e a bondade de Deus apenas por pouco tempo, mas no final, tudo volta como antes.
IV.
A experiência de fé é essencialmente uma experiência de beleza. Acreditar em Deus é a coisa mais bela, boa e verdadeira que podemos fazer. Nós, que estamos aqui para celebrar, também temos experimentado Deus, mas esquecemo-nos demasiadas vezes da beleza e bondade que recebemos d'Ele. Tal como os discípulos se esqueceram da Transfiguração e traíram Jesus. No final, porém, deram as suas vidas por Ele. Os judeus no deserto tinham esquecido o milagre do Mar Vermelho e murmuraram contra Deus, mas no final entraram na terra prometida. Tantos jovens que se tornaram adultos esqueceram a sua fé, mas a certa altura, a verdade, beleza e bondade que receberam na sua formação religiosa na infância regressam aos seus corações e regressam a casa. Tantos jovens casais, durante um período de tempo, negligenciam a vinda à Igreja, mas querem os sacramentos de iniciação para os seus filhos, porque se não formos iniciados em Jesus, seremos iniciados no nada absoluto, de facto o Evangelho de hoje conclui: "No fim Jesus permaneceu, sozinho". Tudo o resto desaparece.
V.
Se as obras de arte criadas pelos homens são belas, se as maravilhas da natureza e do universo são belas, há algo ainda mais belo, homem e mulher, criados por Deus à sua própria imagem e semelhança. E se até Deus, ao criar o mundo, ficou espantado com a beleza das coisas que criou e disse cada vez "Uau que bonito" ("Deus viu que isto era bonito"), quando criou o homem e a mulher ficou mesmo sem fôlego e disse "Uau que Lindo” ("Deus viu que isto era muito bonito").
E ainda mais do que no homem e na mulher, a beleza de Deus é revelada no seu Filho de quem diz hoje no Evangelho: "Este é o meu Filho, o Amado, escutai-o!
VI.
Peçamos ao Senhor o dom de ver a grande beleza que se esconde à nossa volta, mesmo quando parece que somos esmagados pela feiúra, como nestes dias de violência. Não me refiro apenas à Ucrânia, mas aos mais de 70 países do mundo que estão em guerra. Acima de tudo, pedimos o dom de ver a beleza de Jesus, uma beleza que nunca se extinguiu, mesmo quando o seu corpo estava a ser torturado e crucificado. Peçamos para ter o mesmo olhar de beleza que o protagonista de "A vida é bela" que, no desastre do campo de concentração, nunca deixou apagar a luz dos seus olhos, e acendeu-a também nos olhos do seu filho. Pedimos para serem pessoas capazes de transfiguração, que possam ver para além das aparências. Os cristãos são pessoas que são feitas capazes de ver a beleza do mundo, uma beleza absoluta que muitos não conseguem ver, tal como há pessoas que são capazes de ser movidas por uma obra de arte e outras que permanecem completamente indiferentes.
Pedimos o dom da maravilha e da transfiguração, para sermos capazes de nos maravilharmos, como as Crianças. E se as crianças fazem Ooh (como Povia disse na sua bela canção) e as crianças nunca devem parar de fazer Ooh, os adultos nunca devem parar de fazer Uau!
🇬🇧 WHEN ADULTS SAY WOW!
A reflection for the II Sunday QUA-C (13-3-2022)
< Lk 9,28-36 (The Transfiguration)
I.
The first time I went up to the terrace of the “Altare della Patria” here in Rome, as soon as I got out of the lift, at the sight of that breathtaking view I spontaneously said WOW! Some people who were a little further up when they heard me, looked at me and smiled. While I was up there, other people arrived and they too came out of the lift and said: Wow! Then I looked at them too and smiled.
At high school I had a very good art history teacher, Don Giuseppe Sala, who enthusiastically introduced us to the masterpieces of art. He told us that in front of a work of art we should not stop to think about what the artist means or how to interpret the shapes and colours, but we should simply let ourselves be enveloped by beauty. And he said that if our reaction to a painting is: 'Wow, that's beautiful', then the artist has achieved his aim of winning us over and immersing us in beauty.
II.
By experiencing beauty, we simultaneously experience truth and goodness. What is false cannot be truly beautiful, but will only be something ephemeral, like the beauty of Dorian Gray or of certain fashions that last a season. At the same time, along with beauty and truth, we also experience goodness: what is truly beautiful is also truly good (bonum, verum et pulchrum, as the Latins used to say, always go together).
In the same way, truth and goodness without beauty would be reduced to cold, dogmatic truths or moralistic rules that do not arouse any emotion.
III.
This total experience of beauty, truth and goodness is the same experience that the disciples Peter, John and James had on Mount Tabor when they saw the transfiguration of Jesus: their reaction was "Wow, how beautiful!". They didn't want to leave there anymore "Master, it's good for us to be here" (They did not say "it is good for us to be here" but "it is beautiful"). Seeing the beauty of Jesus they touched the truest truth of the world and of man, and they felt an immense goodness. What else could they have wished for? That is why they did not want to leave.
It was precisely this experience that drove them later on to give their lives to the Lord, even if they made mistakes in between, such as denying and abandoning Jesus at the moment of trial. One can forget the beauty, truth and goodness of God, only for a little while, but in the end, it all comes back.
IV.
The experience of faith is essentially an experience of beauty. Believing in God is the most beautiful, good and true thing we can do. We who are here to celebrate have also experienced God, yet we too often forget the beauty and goodness we have received from Him. Just as the disciples forgot about the Transfiguration and betrayed Jesus. But in the end they gave their lives for Him. The Jews in the desert had forgotten the miracle of the Red Sea and murmured against God, but in the end they entered the promised land.
So many young people who have become adults have forgotten their faith, but at some point, the truth, beauty and goodness they received in their religious training in childhood return to their hearts and they return home. So many young couples, for a period of time, neglect to come to Church, but they want the sacraments of initiation for their children, because if we are not initiated into Jesus we will be initiated into absolute nothingness, in fact today's Gospel concludes: "In the end Jesus remained, alone". Everything else disappears.
V.
If the works of art created by men are beautiful, if the wonders of nature and the universe are beautiful, there is something even more beautiful, man and woman, created by God in his own image and likeness. And if even God, in creating the world, was amazed at the beauty of the things he created and said each time "Wow how beautiful" ("God saw that this was beautiful"), when he created man and woman he was even breathless and said "Wow how is very beautiful" ("God saw that this was very beautiful").
And even more than in man and woman, God's beauty is revealed in his Son of whom he says today in the Gospel: "This is my Son, the Beloved, listen to him!".
VI.
Let us ask the Lord for the gift of seeing the great beauty that is hidden around us, even when it seems that we are overwhelmed by ugliness, as in these days of violence. I am not referring only to Ukraine, but to the more than 70 countries in the world that are at war. Above all, we ask for the gift of seeing the beauty of Jesus, a beauty that was never extinguished, even when his body was being tortured and crucified. We ask to have the same gaze of beauty as the protagonist of "Life is beautiful", who in the disaster of the concentration camp never let the light in his eyes go out, and lit it also in the eyes of his child. We ask to be people capable of transfiguration, who know how to see beyond appearances. Christians are people who are made capable of seeing the beauty of the world, an absolute beauty that many are unable to see, just as there are people who are capable of being moved by a work of art and others who remain completely indifferent.
We ask for the gift of wonder and transfiguration, to be capable of wonder, like the children. And if children do Ooh (as Povia said in his beautiful song) and children must never stop doing Ooh, adults must never stop doing Wow!
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