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🇮🇹SIA FATTA LA MIA VOLONTA’ 🇵🇹 SEJA FEITA A MINHA VONTADE

Immagine del redattore:  P. Ezio Lorenzo Bono, CSF P. Ezio Lorenzo Bono, CSF

Aggiornamento: 15 mag 2022


🇮🇹SIA FATTA LA MIA VOLONTA’

Una riflessione per la V Domenica di Pasqua -C (15–5-2022)

< Gv 13,31-35 (Il comandamento nuovo)

I.

In internet si trovano molte disposizioni testamentarie, e c’è da divertirsi leggendo testamenti curiosi, ilari e altri addirittura assurdi.

C’è chi ha lasciato l’eredità alla moglie dietro condizione: per esempio, uno (Samuel Bratt) al quale la moglie proibiva sempre di fumare, ha disposto che la vedova avrebbe potuto ricevere l’eredità solo se iniziava a fumare 5 sigari al giorno. Il poeta tedesco Heinrich Heine invece lasciò tutta la sua eredità alla moglie a condizione che lei si risposasse, e giustificò la sua richiesta dicendo “Così ci sarà almeno un’altra persona (riferendosi al futuro marito) che rimpiangerà la mia morte”.

Molti lasciano in eredità le loro ricchezze ai loro animali domestici.

La storia di eredità giudicata in internet come la più stupida è quella del milionario e produttore cinematografico Roger Dorcas che ha lasciato tutti i suoi 65 milioni di dollari al suo amato cane Maximilian e alla moglie lasciò solo un centesimo. Tutto era stato redatto secondo la legge con documenti come per gli esseri umani. Sembra che la moglie rimasta vedova abbia allora sposato il cane così che, dopo la morte del cane ereditò tutto, non avendo il marito cane defunto lasciato testamento.

Altri per fortuna lasciano le loro eredità in favore di enti di beneficenza e di ricerca come è il caso di Bill Gates e altri che hanno dato vita al progetto “The giving pledge” (la promessa di donare) dove grandi milionari (Mark Zuckerberg, Michael Bloomberg, il fondatore della Cnn Ted Turner, il banchiere David Rockefeller ne molti altri) si impegnano a donare metà delle loro ricchezze in beneficenza.

Oppure il caso di Alfred Nobel, inventore della dinamite e fabbricatore di armi, che non ha voluto essere ricordato come un mercante di morte ma mecenate della ricerca e progresso creando così il premio Nobel.

Alcune disposizioni testamentarie per fortuna non sono state eseguite come per esempio quelle di Virgilio e di Franz Kafka che volevano fossero date alle fiamme le loro opere. Per fortuna non sono stati esauditi, altrimenti l’umanità avrebbe perso dei capolavori mondiali.

II.

Oltre ai testamenti che lasciano in eredità beni materiali, si trovano anche molti testamenti spirituali, dove persone al termine della loro vita lasciano dei messaggi alle persone che hanno conosciuto e amato. Nelle loro ultime parole riassumono quello che è stata la loro vita e la loro visione del mondo.

Per esempio il “testamento letterario” di Giacomo Leopardi condensato nella sua poesia “La ginestra” è il riflesso della sua visione pessimista della vita dove sostiene che la ragione vanifica ogni illusione di progresso e la natura viene ripresentata fino alla fine come nemica.

Per fortuna ci sono altri testamenti che sono una linfa di amore e piene di una profondità spirituale. Tra questi il testamento spirituale di San Paolo VI, o di Padre Bartolomeo Sorge, o anche quello di Padre Antoine Sondag, prete di Metz scomparso il 7 novembre 2020, che si trova in internet (testo: bit.ly/35dYqU1 , video in francese bit.ly/35iphOR ).

III.

Il più grande, bello, profondo testamento spirituale tra tutti è senza dubbio quello di Gesù, che ha pronunciato nella notte dell’ultima cena e del quale abbiamo ascoltato un breve passaggio nel vangelo di oggi. Parole piene di tenerezza e bellezza: “Figlioli, ancora per poco sono con voi”. Cosa ci lascia Gesù in eredità, come sintesi della sua vita? Il comandamento dell’amore: “Amatevi gli uni gli altri”. Non un nuovo comandamento da aggiungere ai tanti che già ci sono, ma un comandamento nuovo, che fa nuove tutte le cose. Quella novità di cui abbiamo sentito parlare nella seconda lettura, dell’Apocalisse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”. Amare non è una novità, da sempre l’uomo ha amato o cercato di amare. La novità di Gesù riguarda il modo di amare: COME io ho amato voi.

Noi generalmente concepiamo l’amore come reciprocità: io ti amo ma anche tu mi devi amare. Ci si aspetta sempre un ritorno, una corrispondenza. Amare COME Gesù invece è amare disinteressatamente, fino al punto di amare i nemici o quelli che ti fanno del male, come fece Gesù con Giuda che ha continuato ad amarlo anche se lo stava consegnando a morte. Amare coloro che ci amano sono capaci tutti. Amare tutti, anche coloro che non ci amano, questo è il segno di riconoscimento dei cristiani. Non la circoncisione, la tessera, l’uniforme… ma amare COME Gesù, senza aspettarsi nulla in cambio.

IV.

E voi avete già fatto il vostro testamento? Non tanto quello che riguarda le disposizioni sui beni materiali, quello è il meno importante, ma il testamento spirituale. Che cosa lasciamo agli altri del nostro passaggio in questo mondo? Penso che ci siano tre cose che non possono mancare nel nostro testamento spirituale.

Il ringraziamento. Dobbiamo innanzitutto ringraziare Dio e tutti quelli che abbiamo incontrato nella nostra vita, per ogni giorno donato, per ogni gesto, parola, sorriso, aiuto ricevuto.

Chiedere perdono. Dobbiamo chiedere perdono a Dio e a tutti per il male fatto e per il bene che non abbiamo fatto.

Perdonare. Dobbiamo perdonare ogni male e offesa ricevuti: lasciamo questo mondo riconciliati con tutti.

E dopo aver lasciato tutto in questo mondo, prepariamoci a ricevere l’eredità preparata per noi da Dio nel suo Regno.

Roger Dorcas che ha lasciato 65 milioni di dollari al suo cane, così i molti che lasciano l’eredità ai loro cani e niente ai bisognosi, dimostrano solo che i più bisognosi di tutti sono proprio loro.


Per vedere il video in italiano cliccare qui: https://youtu.be/49ruyLNcnQc




🇵🇹 SEJA FEITA A MINHA VONTADE

Uma reflexão para o 5º Domingo de Páscoa -C (15-5-2022)

< Jo 13:31-35 (O Novo Mandamento)

I.

Muitas disposições testamentárias podem ser encontradas na Internet, e há diversão na leitura de vontades curiosas, hilariantes e até absurdas.

Há quem deixara a sua herança à sua esposa em condições: por exemplo, um (Samuel Bratt) cuja esposa proibiu sempre de fumar, estipulou que a sua viúva só poderia receber a sua herança se começasse a fumar cinco charutos por dia. O poeta alemão Heinrich Heine, por outro lado, deixou toda a sua herança à sua esposa na condição de que ela se casasse de novo, e justificou o seu pedido dizendo: “Assim, haverá pelo menos uma outra pessoa (referindo-se ao futuro marido dela) que lamentará a minha morte".

Muitos legam as suas riquezas aos seus animais de estimação.

A história da herança julgada na Internet como sendo a mais estúpida é a do milionário e produtor de filmes Roger Dorcas que deixou todos os seus 65 milhões de dólares ao seu amado cão Maximilian e deixou apenas um centavo à sua mulher. Tudo foi redigido de acordo com a lei com documentos como para os seres humanos. Parece que a esposa viúva casou então com o cão, de modo que após a morte do cão herdou tudo, tendo o falecido marido cão não deixado testamento.

Outros felizmente deixam as suas heranças a instituições de caridade e organizações de investigação como Bill Gates e amigos que lançaram o projecto 'The Giving Pledge' onde grandes milionários (Mark Zuckerberg, Michael Bloomberg, o fundador da CNN Ted Turner, o banqueiro David Rockefeller e muitos outros) se comprometem a doar metade da sua riqueza à caridade.

Ou o caso de Alfred Nobel, inventor de dinamite e fabricante de armas, que não queria ser recordado como mercador da morte mas sim como patrono da investigação e do progresso, criando assim o Prémio Nobel.

Algumas disposições testamentárias felizmente não foram cumpridas, tais como as de Virgil e Franz Kafka que queriam que as suas obras fossem queimadas. Felizmente, não foram cumpridas, caso contrário a humanidade teria perdido obras-primas mundiais.

II.

Para além dos testamentos que dizem respeito a bens materiais, existem também muitos testamentos espirituais, onde as pessoas no fim das suas vidas deixam mensagens às pessoas que conheceram e amaram. Nas suas últimas palavras, resumem o que foi a sua vida e visão do mundo.

Por exemplo, o 'testamento literário' de Giacomo Leopardi condensado no seu poema 'A ginestra’ é um reflexo da sua visão pessimista da vida, onde argumenta que a razão anula todas as ilusões de progresso e a natureza é retratada como inimiga até ao fim.

Felizmente, existem outros testamentos que são uma seiva de amor e cheios de profundidade espiritual. Estes incluem o testamento espiritual de São Paulo VI, ou o do Padre Bartholomew Sorge, ou mesmo o do Padre Antoine Sondag, um padre de Metz que morreu a 7 de Novembro de 2020, que pode ser encontrado na Internet (texto: bit.ly/35dYqU1 , vídeo em francês bit.ly/35iphOR ).

III.

O maior, mais belo e profundo testamento espiritual de todos é sem dúvida o de Jesus, que ele pronunciou na noite da Última Ceia e do qual ouvimos uma breve passagem no evangelho de hoje. Palavras cheias de ternura e beleza: "Filhinhos, por pouco de tempo estou convosco". O que nos deixa Jesus como legado, como resumo da sua vida? O mandamento do amor: "Amai-vos uns aos outros". Não um novo mandamento a acrescentar aos muitos que já lá estão, mas um mandamento novo, que torna todas as coisas novas. Essa novidade de que ouvimos falar na segunda leitura, do Apocalipse: "Eis que faço novas todas as coisas". Amar não é novidade, o homem sempre amou ou tentou amar. A novidade de Jesus diz respeito à maneira de amar: COMO Eu vos amei.

Geralmente concebemos o amor como reciprocidade: eu amo-te, mas tu também me deves amar. Esperamos sempre um retorno, uma correspondência. Amar como Jesus, por outro lado, é amar de modo desinteressado, ao ponto de amar os inimigos ou aqueles que nos magoam, como Jesus fez com Judas que continuou a amá-lo, apesar de ele o estar a entregar à morte. Para amar aqueles que nos amam, todos são capazes. Amar todos, mesmo aqueles que não nos amam, essa é a marca de um cristão. Não a circuncisão, o cartão, o uniforme... mas amar a Jesus, sem esperar nada em troca.

IV.

E vocês já fizeram o vosso testamento? Não tanto aquele que diz respeito à disposição dos bens materiais, que é o menos importante, mas o testamento espiritual. O que deixamos aos outros da nossa passagem por este mundo? Penso que há três coisas que não podem estar ausentes do nosso testamento espiritual.

Agradecer. Antes de mais, devemos agradecer a Deus e a todas as pessoas que conhecemos nas nossas vidas, por cada dia dado, por cada gesto, palavra, sorriso, ajuda recebida.

Pedir perdão. Temos de pedir perdão a Deus e a todos pelo mal que fizemos e pelo bem que não fizemos.

Perdoar. Devemos perdoar todo o mal e ofensa recebidos: deixamos este mundo reconciliados com todos.

E tendo deixado tudo neste mundo, preparemo-nos para receber a herança preparada para nós por Deus no seu Reino.

Roger Dorcas que deixou 65 milhões de dólares ao seu cão, e os muitos que deixam a sua herança aos seus cães e nada aos necessitados, apenas provam que os mais necessitados de todos são eles.


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