top of page

LA PRESERVATA

ree

Commento al Vangelo della Solennità dell’

Vangelo: Mt 3,1-12


I.

Che un Dio o una dea abbiano avuto figli con degli esseri mortali non era una novità nella storia delle religioni antiche. Quanti dèi e dee dell'Olimpo, per esempio, si erano uniti a donne o uomini! Uniti fisicamente, in quanto gli dèi erano esseri umani divinizzati e quindi conservavano le proprietà corporee.


[ nota storica.

Evèmero da Messina (o da Agrigento per altri) era un filosofo della Sicilia greca del 300 a.C., che volle fare uno studio sull'origine degli dèi. Il suo intento era filosofico e quindi voleva studiare il patrimonio religioso dal punto di vista critico-razionale. Diceva che, se noi sfrondessimo tutti gli elementi più fiabeschi e immaginosi nei racconti sulle divinità, potremmo risalire a un fatto reale, storico, racchiuso in quelle storie. Questa teoria è definita ancora oggi col nome di Evemerismo. Egli concluse dicendo che gli dèi, in realtà, erano personaggi umani realmente esistiti e poi divinizzati, alle cui gesta vennero attribuite qualità divine e sovrumane.

Anche se l'intento di Evèmero era di dare un “fondamento razionale” alle divinità, finì invece per mostrarne l'inconsistenza. Proprio da questa teoria i Padri della Chiesa della nuova religione emergente (il cristianesimo) partirono per dimostrare al mondo pagano che i loro dèi non erano delle divinità, ma uomini divinizzati dalla fantasia popolare, o addirittura démoni divinizzati.

Questa interpretazione di Evèmero suscitò le ire dello storico e filosofo greco Plutarco del II sec. a.C., che addossava a Evèmero la responsabilità della diffusione dell'ateismo. Disse di lui Plutarco:

«Evèmero di Messene, quello che inventò di sua fantasia certi scritti mitologici irreali e privi di fondamento, e riuscì a diffondere nel mondo ogni forma di ateismo. Evèmero ha degradato tutti gli dèi riconosciuti, senza eccezione, a nomi di comandanti, di ammiragli e di re, che sarebbero appartenuti a epoche lontane...». ]


La divinizzazione era l'atto con cui un essere umano veniva annoverato tra gli dèi e diveniva oggetto di culto (in greco apotheòsis: apo = presso, theós = Dio) ed era una pratica religiosa diffusa in Oriente, soprattutto in epoca ellenistica. Anche a Roma si diffuse questa pratica. Il primo a essere divinizzato fu Romolo, il mitico fondatore della città (dio Quirinus); poi Giulio Cesare (Divus Iulius), e da Augusto in poi la divinizzazione degli imperatori - e perfino dei membri della loro famiglia o persone a loro vicine - divenne un fatto frequente. Ricordiamo anche la divinizzazione ordinata da Adriano per il suo “amico particolare” Antinoo. Questa usanza di divinizzare soprattutto gli imperatori serviva a dare maggior peso all'autorità politica, e i cittadini romani avevano l'obbligo di prestare culto agli imperatori. Fu propriamente questo uno dei motivi della persecuzione contro i cristiani, che si rifiutavano di prestare culto agli imperatori. I cristiani divennero per gli imperatori una minaccia perché minavano il loro potere e un'autorità che veniva privata di qualsiasi aurea divina. Il cristianesimo non considerò mai come divino nessun essere umano e operò così una purificazione della religione, strappandola dalle goliardie di fantocci che di divino non avevano proprio nulla.


II.

Anche la nascita di Gesù avrebbe potuto prestarsi a una interpretazione pagana, e venire confusa come la nascita di un altro semidio, frutto dell'unione di un Dio con un essere umano. Ma i vangeli e i primi Padri della Chiesa dovettero insistere sulla nascita totalmente soprannaturale di Gesù, nella quale non c'è stato nessun tipo di contatto carnale tra Dio e l'essere umano, ma solo spirituale. Questo viene sottolineato nel dialogo che abbiamo sentito nel Vangelo della Solennità dell'Immacolata Concezione, tra Maria e l'angelo. Maria chiede: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». L'angelo spiega chiaramente la dinamica di questo avvenimento: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra». Si tratta di un concepimento e di una nascita totalmente differenti da quelli degli dèi dell'Olimpo. Se per il filosofo Evèmero gli uomini diventavano dèi, qui invece è Dio che diventa uomo. E perché questo potesse avvenire, Dio ha preservato la sua dimora - Maria - dal peccato originale. Questo non è detto esplicitamente nella Bibbia, ma è una verità implicita nella Scrittura e riconosciuta dalla Chiesa credente fin dagli inizi, fino a culminare nella proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione che celebriamo oggi.

Ma è così importante credere che Maria sia stata concepita senza peccato originale? Si. Il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria sottolinea almeno due aspetti importanti:

1. L'origine della vita coincide con il concepimento. L'inizio della vita umana non si colloca al momento della nascita o al terzo mese di gravidanza, ma al primo istante del concepimento: con l'inizio della vita carnale inizia anche quella spirituale. L'8 settembre festeggiamo la nascita di Maria, ma nove mesi prima, l'8 dicembre, celebriamo l'inizio della sua esistenza: il suo concepimento. Così come il 25 dicembre celebriamo la nascita di Gesù, ma nove mesi prima, il 25 marzo, festeggiamo il suo concepimento con la festa dell'Annunciazione. Con la risposta di Maria che abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi - «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» - Gesù viene concepito e inizia a esistere nel grembo di Maria. Noi generalmente festeggiamo sempre il giorno in cui abbiamo visto la luce, ma non festeggiamo mai l'inizio della nostra esistenza, quando siamo stati concepiti nove mesi prima.

2. Maria non ha detto sì perché era senza peccato. Altrimenti la sua donazione non avrebbe grande valore. Infatti, essere santi quando non si è toccati dal peccato sarebbe facile per chiunque. Maria è grande perché, come donna, anche lei con tutti i limiti e le tentazioni di un essere umano, ha corrisposto generosamente all'amore di Dio. Proprio sapendo questo, Dio l'ha preservata dalla colpa del peccato originale, ma non l'ha resa immune dalle tentazioni. Lo stesso Gesù è passato attraverso le tentazioni. Il dogma dichiara che Maria «nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale». La cancellazione del peccato originale, che noi otteniamo con il Battesimo, Maria l'ha ottenuta nell'istante del suo concepimento. Perché così è piaciuto a Dio, per preparare una degna dimora al suo Figlio.


III.

In conclusione.

Il recente documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, "Mater Populi Fidelis", e il discorso di pochi giorni fa, di Papa Leone XIV a Nicea ci aiutano a rimettere ordine nella nostra fede e devozione: Cristo non scende al livello di una creatura; Maria non sale al livello di una dea. E proprio così la loro verità risplende più pura: Cristo è vero Dio e vero uomo; Maria è la più luminosa delle creature, tutta ricolma della sua grazia. E tra loro non c'è competizione, né confusione: il Figlio resta Dio, la Madre resta creatura. Ma proprio così si rivela il cuore del mistero dell'Incarnazione e dell'Immacolata Concezione: Dio, facendosi carne in una donna, non ha voluto diminuire la sua divinità, ma esaltare la nostra umanità, portandola con sé fino a Lui. In Maria, la Preservata, vediamo ciò che l'umanità può diventare; in Cristo, fattosi uomo in Gesù di Nazareth, vediamo quanto Dio voglia avvicinarsi. E davanti a loro impariamo che la salvezza nasce sempre così: da un Dio che si abbassa per amore, e da una creatura che, per amore, si affida totalmente a Lui.




💜 Un pensiero al giorno per prepararsi al Natale.

Durante l’Avvento, ogni giorno troverai sui miei social una breve riflessione sul Vangelo della liturgia quotidiana.

I link per accedere ai miei canali sono riportati qui sotto.

_______

Ti invito a guardare (e se ti piace metti un like o scrivi un commento) il videomessaggio settimanale di 30 secondi (in italiano, portoghese, inglese, francese e spagnolo) ispirato al Vangelo della Domenica, che puoi trovare (generalmente verso il fine settimana) sul mio profilo Facebook , Instagram e TikTok, sul mio canale Youtube e sul mio canale Whatsapp. Il testo del commento al Vangelo lo puoi trovare anche sulla mia WebPage, oltre che su Qumran2 e su lachiesa.

Questo invito è aperto a tutti, ma in modo particolare ai fratelli sacerdoti: se desideri condividere un pensiero, un saluto, un commento, una parola di incoraggiamento o anche una critica costruttiva - per migliorare le mie riflessioni o semplicemente per avviare un dialogo fraterno e uno scambio di esperienze - sarò felice di leggerti. Puoi scrivermi a questo indirizzo: eziolorenzobono@hotmail.com

 
 
 
Post: Blog2 Post

©2020 di Ezio Lorenzo Bono. Creato con Wix.com

bottom of page