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QUANDO GESÙ TACE    


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Commento al Vangelo di

Vangelo: Mt 21,23-27 


I. Nel Vangelo di oggi colpisce una cosa inattesa: Gesù non risponde a una domanda chiara e, anzi, sembra aggirarla. Eppure Gesù non è uno che fugge le domande, né uno che non sa cosa dire. Altrove risponde sempre con una lucidità disarmante. C'è solo un altro momento in cui tace davanti a una domanda decisiva: quando Pilato gli chiede: “Che cos'è la verità?”.

II. Gesù non tace perché non conosce la risposta, ma perché conosce il cuore di chi domanda. Qui non c'è una ricerca sincera della verità, ma una trappola. Il problema non è capire da dove venga l'autorità di Gesù, ma riconoscere l'opera di Dio quando accade. Chi non ha avuto il coraggio di dire la verità su Giovanni Battista non potrà mai accoglierla su Gesù. La verità non si rifiuta per mancanza di prove, ma per paura delle conseguenze.

III. Per questo Gesù non risponde: non perché la verità manchi, ma perché manca la disponibilità ad accoglierla. Nel Vangelo, Dio non parla a chi vuole incastrarlo, ma a chi è disposto a lasciarsi mettere in discussione. E l'Avvento serve proprio a questo: non ad avere più risposte, ma a diventare finalmente capaci di ascoltarle.

 
 
 

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